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Decreto Trasparenza. Nuovi adempimenti sul lavoro. Confartigianato “Rinviare entrata in vigore”

No ad ulteriori adempimenti e complicazioni burocratiche in pieno agosto sulle spalle delle aziende, peraltro non richiesti dalla UE


Confartigianato chiede al Ministero del Lavoro di rinviare l’entrata in vigore delle nuove norme in materia di lavoro previste nel Decreto legislativo trasparenza.

Il provvedimento, che recepisce in Italia la direttiva Ue 2019/1152, impone agli imprenditori pesanti oneri informativi sui contenuti e le condizioni del contratto di lavoro da fornire ai dipendenti, ma soprattutto viene meno la possibilità, prevista dalle norme vigenti, di fornire alcune informazioni ai lavoratori facendo riferimento al contratto collettivo applicato.

Secondo Confartigianato si tratta di un passo indietro nel processo di semplificazione e si tradisce lo spirito della direttiva europea, introducendo una serie di complicazioni burocratiche non richieste dalla Ue.

Per di più tutto questo carico di adempimenti arriva in pieno agosto sulle spalle delle aziende, visto che il Decreto è in vigore dal 13 agosto per le nuove assunzioni, trovando altresì applicazione anche ai contratti già in corso al 1 agosto.

Oltre ad un termine più ampio per adeguarsi al decreto e a maggiori indicazioni sugli aspetti operativi della nuova disciplina, Confartigianato chiede al Ministero di ridurre l’impatto dei nuovi oneri a carico delle piccole imprese, ripristinando la possibilità di rinviare al contratto collettivo il reperimento delle informazioni riguardanti tutti gli aspetti del rapporto di lavoro che sono regolati proprio dalla contrattazione collettiva.

In altre parole, per la Confederazione l’attuazione della direttiva non dovrebbe provocare l’introduzione di nuovi oneri per le imprese, poiché la trasparenza delle informazioni ai lavoratori può essere garantita con il richiamo alle disposizioni di legge e contrattuali.

Cosa dice il Decreto Trasparenza ?

Lo scorso 29 luglio 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo n. 104 del 27 giugno 2022 c.d. “Decreto Trasparenza”, di attuazione della Direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea.

Il decreto introduce alcune novità riguardo agli obblighi a carico del datore di lavoro. Quest’ultimo dovrà infatti comunicare ai lavoratori – per iscritto in formato cartaceo oppure elettronico – una serie di informazioni aggiuntive rispetto alle attuali (ad es. informazioni sul rapporto di lavoro, durata massima e condizioni del periodo di prova, cumulo di impieghi, prevedibilità minima del lavoro, formazione obbligatoria, transizione a forme di lavoro più prevedibili, sicure e stabili, ecc.).

In attesa dei successivi decreti attuativi, le disposizioni previste dal citato decreto si applicano a tutti i rapporti di lavoro già instaurati alla data del 1 agosto 2022 (in questo caso sarà tuttavia il lavoratore a richiedere le informazioni “aggiuntive” al datore di lavoro); invece, per quelli non ancora instaurati i nuovi obblighi decorreranno dal 13 agosto 2022.



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