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Bollette energia triplicate. Lo speciale di Arezzo Notizie con le aziende di Confartigianato

"Governo agisca o sarà collasso". Il dossier rincari realizzato con i nostri Imprenditori Leonardo Fabbroni, Danilo Caratini, Daniele Beligni e Beatrice Rossi


La bolletta dell’energia elettrica triplicata, quella del metano che aumenta del 30%. Costi fissi che non riescono a recuperare, a sopportare e che per ora non vengono affatto riversati sui prezzi.

Ma quanto potranno resistere le piccole aziende artigiane che sono il fitto tessuto dell’economia aretina? La risposta è diffcile e le previsioni non sono rosee. Le bollette arrivate in questi giorni hanno tolto il fiato alle famiglie che mandano avanti la produttività nelle proprie aziende insieme agli operai. 

La redazione di Arezzo Notizie ha realizzato uno dossier con alcuni nostri Imprenditori, che riportiamo integralmente di seguito:

“Di solito a gennaio si pagava sui 3100 euro adesso è arrivata una bolletta per l’energia elettrica di 6240, più che raddoppiata. E questo nonostante abbiamo anche 100 Kw di fotovoltaico che a dicembre produce poco, ma qualcosa di sicuro sì” spiega Leonardo Fabbroni membro anche del direttivo Giovani di Confartigianato e presidente della Zona Aretina dell’associazione – in azienda ci occupiamo di produzione di serramenti e arredi, abbiamo 13 persone al lavoro.” E questo è il quadro preoccupante di un’azienda della zona aretina. “In media ogni anno pago 30mila euro, ma se si va avanti così vado a pagare il doppio, se va bene e mi si azzera completamente il contributo del fotovoltaico che con il conto energia ogni anno mi frutta 27mila euro di incentivo, è evidente che l’aumento dei costi dell’energia mi mangia tutto.” Cosa fare? Difficile prendere decisioni drastiche, gli imprenditori cercano di resistere per qualche mese. “Abbiamo macchinari come pantografi, impianti di aspirazione e altri utensili, che non possiamo fermare, dobbiamo mandare avanti la produzione. Per ora abbiamo assorbito il colpo, di aumentare i prezzi per ora non lo prendiamo in considerazione. Sopperiremo con il conto energia

Per Fabbroni, come per altri artigiani gli aumenti sono stati una vera e propria escalation: ottobre 2020 il conto è stato di 2419 euro, un anno dopo di 5.028, novembre 2020 sono stati pagati 2767 euro, mentre a novembre 2021 6432. “A dicembre siamo stati chiusi 10 giorni altrimenti chissà dove sarebbe arrivata questa somma.”

Di questo tenore anche l’esperienza di CPF Automation raccontata da Daniele Beligni che è anche vice presidente dell’area Valdarno di Confartigianato: “Ho fatto analizzare le mie bollette dal resposnabile energia dell’associazione Simone Verdelli che ha confermato un aumento considerevole dovuto all’impennata dei costi e l’andamento è di un continuo raddoppio del conto a parità di consumo dei chilowatt. Abbiamo due stabilimenti, uno molto produttivo, l’altro invece meno, ma le proporzioni sono le stesse. Ho ricevuto bollettini da pagare in continuo aumento: siamo passati da dicembre 2020 con 1871 euro, a dicembre 2021 con 2888, da gennaio 2021 con 2096 all’ultimo di questo mese a 3200 euro. Siamo molto preoccupati – spiega ancora Beligni – perché son costi fissi che incidono molto mentr ei prezzi di listino per i nostri clienti non sono modificabil. E un’esposizione di questo tipo avrebbe bisogno di una copertura, invece si assottiglia il margine di guadagno, nel giro di pochi mesi dovremo capire come muoverci., ma siamo preoccupati per le prossime bollette se dovessero avere questa continua tendenza al rialzo.” E anche qui di certo le macchine della produzione non si possono fermare, gli ordini ci sono sia per le automazioni industriale che per l’altro settore di cui si occupa come service per i prodotti fotovoltaici.

Da Sansepolcro arriva il racconto dell’azienda di maglieria ZB di Beatrice Rossi“Stiamo comparando gli stessi mesi perché i macchinari non sempre lavorano al medesimo ritmo, ci sono alcuni periodi dell’anno che la produzione è più intensa, ma il quadro che ne è esce è molto preoccupante per noi: si va da 1700 euro a 4000, fino ad arrivare a 4900 euro di costo dell’energia elettrica. E come copriamo questi aumenti? Non posso certo raddoppiare il costo della macchinatura dei prodotti. E a questo si somma anche l’aumento del metano più o meno del 30% che a noi serve per l’asciugatura oltre che per il riscaldamento. Siamo tanto preoccupati, è assurdo. Che faccio? Smetto di lavorare o pago? Io voglio continuare a pagare gli stipendi dei miei operai, ma arriverà il momento che si chiude o che devo fare una scelta di ridimensionamento. Segnali positivi non ci sono e nemmeno aiuti. Vado avanti però con la positività e l’entusiasmo di un artigiano, gli ordini ci sono, ma non accetto che vengano tagliate le gambe in questa maniera a chi lavora.”

Dall’altra parte della provincia aretina, a Pratovecchio, a fare i conti per le bollette della luce ci sono i Fratelli Caratini conto terzisti che si occupano di lavorazione della pelle per marchi della moda: “Siamo una piccola impresa che da giugno 2021 ha avuto aumenti proporzionalmente importanti  – spiega Danilo Caratini – siamo partiti da bollette consuete sui 400 euro per passare a un continuo aumento  che è esploso negli ultimi mesi dell’anno con 718 euro a ottobre, 987 a novembre, 1226 per dicembre e 1523 a gennaio 2022. Abbiamo sempre lo stesso fornitore di energia ma i costi sono triplicati. Cosa arriverà nella prossima bolletta? Io alla corrente non ci devo pensare se voglio lavorare, ma sarò costretto a prendere provvedimenti perché ormai questi costi incidono fino al 10% sul nostro fatturato.”



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