Qualificazione obbligatoria per i manutentori: “Bene la sicurezza, ma non a colpi di nuove gabbie normative”
Tesei e Fabbroni (Confartigianato) “Le imprese non si tirano indietro, ma non possono continuare a pagare per ogni nuova norma”
Dal 25 Settembre 2025 entrerà in vigore l’obbligo di qualificazione per i tecnici manutentori dei presidi antincendio, secondo quanto previsto dalla circolare del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco n. 19631 del 3 dicembre 2024. Un cambiamento che interessa non solo gli impiantisti, ma anche numerose micro e piccole imprese artigiane ovvero serramentisti, operatori del legno e del metallo che operano quotidianamente sulla sicurezza degli edifici. Manolo Tesei (Presidente di Confartigianato Elettricisti) e Leonardo Fabbroni (Presidente di Confartigianato Legno e Arredo) lanciano un vero e proprio monito “Basta imposizioni calate dall’alto senza un vero confronto con chi rappresenta chi lavora. La sicurezza è un valore irrinunciabile, ma l’accumulo continuo di obblighi, esami, certificazioni e adempimenti formali sta strangolando le imprese artigiane, trasformando la burocrazia nel principale ostacolo al lavoro”. Confartigianato, nelle interlocuzioni con le Istituzioni sui vari livelli, ha denunciato la mancanza di trasparenza sulle tariffe dei corsi di formazione, la scarsità dei centri abilitati su tutto il territorio nazionale, il costo medio di circa 1.000 euro a presidio, le difficoltà di accesso alla piattaforma telematica per iscriversi agli esami e l’assenza di banche dati con le domande d’esame, a differenza di quanto accade in altri settori “Siamo impegnati a sostenere le imprese nel percorso verso la qualificazione – aggiungono Tesei e Fabbroni – ma diciamo basta all’ennesimo balzello che grava sulle spalle delle aziende. Serve una vera semplificazione, e non una moltiplicazione di norme che ignorano le competenze già maturate sul campo. Vanno riconosciute e valorizzate le esperienze pregresse dei tecnici con più di tre anni di attività. Non è accettabile che la qualificazione si trasformi in un nuovo business formativo, costoso e spesso opaco. Il tecnico esterno nelle commissioni deve essere realmente rappresentativo delle categorie coinvolte, e non un mero osservatore senza voce in capitolo”.
Le richieste di Confartigianato al Governo sono chiare: proroga o estensione illimitata del Nulla Osta Transitorio fino al sostenimento dell’esame, possibilità di autocertificare l’esperienza per chi non può documentarla, pubblicazione delle domande d’esame e piena inclusione delle associazioni di categoria nei processi decisionali “Le imprese artigiane non si sottraggono alla responsabilità della sicurezza – concludono Tesei e Fabbroni – ma pretendono rispetto. Le istituzioni ascoltino chi ogni giorno affronta con dignità e fatica il lavoro: non possiamo più accettare che ogni nuova norma si traduca in costi, incertezza e vessazione”.