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Più mobili di qualità nelle case grazie ai nuovi incentivi del Governo. Al bonus di 10 mila euro si aggiunge quello per le coppie under 35 che arriva a 16 mila euro


Più vendite di mobili in Italia nel 2016? Questo è l’auspicio di Confartigianato, ed in particolare del settore Legno Arredo, alla luce dei due bonus inseriti nel disegno di legge di stabilità.

Il 2016 – spiega Leonardo Fabbroni presidente della Federazione Legno e Arredo di Confartigianato Arezzo – dovrebbe essere l’anno buono per la ripartenza dei consumi in questo settore. Ci saranno infatti due bonus per l’acquisto di mobili: quello ordinario fino a 10.000 euro vincolato a interventi di ristrutturazione edilizia, e il nuovo bonus per le giovani coppie Under 35 che potranno usufruire della detrazione fino al 50% per un ammontare complessivo di spesa destinato agli arredi della prima casa non superiore ai16 mila euro.

 

Entrambe le misure – continua Fabbroni sono contenute nel disegno di Legge di stabilità, che ha previsto 1 miliardo e 862 milioni di euro per rilanciare i consumi interni del legno-arredo un settore strategico della manifattura italiana, in cui operano circa 27.800 imprese, più della metà artigiane con oltre 51.000 addetti. Un settore che è stato fortemente penalizzato proprio dalla debolezza della domanda interna, che da gennaio ad agosto ha fatto registrare un nuovo calo dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2014.

 

Consideriamo positivi questi provvedimenti – commenta Fabbroni –, con l’auspicio che ridia ossigeno in particolare al settore del mobile che, come tutto il comparto, sta soffrendo. La speranza è che gli Italiani tornino a rivolgersi ai prodotti di qualità artigianali, invece di quelli proposti dai megastore o similari, che costano poco, ma non sono prodotti in Italia e la qualità non può certo competere con prodotti a misura di cliente”.

 

Mentre il mercato interno è ancora in sofferenza (tra il 2011 e il 2014 la spesa delle famiglie italiane per la casa si è contratta dell’11%,) le esportazioni hanno fatto segnare nell’ultimo anno un incremento del 5,9%, per un valore che sfiora i 9 miliardi di euro.

“Il mercato dell’export è ancora una prerogativa delle imprese più strutturate –  ma con il rafforzamento di alcune misure già messe in campo, anche i piccoli produttori dell’arredo potrebbero competere con successo sui mercati internazionali”.

 

Confartigianato Legno Arredo indica tre priorità: “Primo, andare avanti, come sta facendo l’ICE ma con più energia, a vendere il sistema Paese. Secondo, che si investa sempre più nell’unica attività che può favorire l’internazionalizzazione delle piccole imprese, cioè l’incoming, ossia portare i compratori in Italia, perché le PMI non hanno la forza di mostrare all’estero la qualità dei loro prodotti. Ma soprattutto – conclude Fabbroni- occorre ridurre i costi di sistema, perché non possiamo in nessun modo uscire sul mercato estero con parametri fuori mercato nel rapporto qualità prezzo”.

 



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