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Nuova normativa in Germania su salari minimi. Per Confartigianato impatto pesante anche per le imprese di trasporto merci

9 Gennaio 2015
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Dal 1 gennaio 2015 è entrato in vigore in Germania la nuova normativa sul salario minimo garantito, la quale prevede che chiunque lavori in quel Paese debba inderogabilmente percepire uno stipendio minimo di 8,50 lordi all’ora. Questa normativa riguarda tutti i settori, ma rischia di avere un impatto pesante sulle imprese di autotrasporto.

Infatti, gli obblighi connessi alle nuove disposizioni riguardano certamente chi effettua attività di cabotaggio in Germania; inoltre, secondo quanto sostenuto dall’IRU e da altre fonti, compreso il ministero Federale del Lavoro tedesco, essi interesserebbero anche chi effettua attività di trasporto internazionale da/per la Germania e, addirittura, chi semplicemente è in transito pur essendo diretto in altri Stati.

Quanto alle formalità da espletare, risulta che coloro che effettuino una delle predette attività di trasporto, prima di mettersi in viaggio, debbano comunicare alcune informazioni via fax alla Bundesfinanzdirektion West di Colonia, al numero 0049.(0) 221.964870, con un apposito modulo che gli interessati possono richiedere alla nostra Associazione.

Tra le informazioni da trasmettere: nome, cognome e data di nascita del conducente che esegue il trasporto; inizio e durata prevista dell’attività di autotrasporto in Germania; luogo dove viene conservata la documentazione sul rispetto del salario minimo; alla prima registrazione, una certificazione che l’autista deve fornire a richiesta che assicura il pagamento del salario minimo. Il documento va redatto in lingua tedesca e può contenere l’elenco delle operazioni fino ad un massimo di 6 mesi; una volta trasmessa, non è obbligatorio comunicare eventuali modifiche alla pianificazione del trasporto. Inoltre, entro 7 giorni dalla fine dell’attività di trasporto, il conducente deve registrare l’inizio, la durata e il termine delle ore lavorate in Germania; questo documento deve essere conservato per due anni in Germania oppure all’estero ma, in quest’ultimo caso, l’impresa deve aggiungere una dichiarazione in cui assicura che i documenti richiesti sono a disposizione della dogana, per gli eventuali controlli. Le sanzioni previste sono molto gravi, tenuto conto che per il mancato invio delle informazioni sopra indicate si può arrivare fino a 30mila euro di multa mentre per il mancato rispetto del salario minimo è prevista una sanzione fino a 500mila euro.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Coordinatore Francesco Meacci (Tel. 0575/314246)



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