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“Imu in crescita ad Arezzo, un’offesa a chi investe” La posizione di Confartigianato dopo la manovra di bilancio del Comune


Ancora aumenti sulle tasse: Imu in crescita nel Comune di Arezzo. La cattiva notizia segue l’approvazione della manovra di bilancio 2014 del Comune, che ha aumentato l’Imu per le seconde case ma anche per gli edifici commerciali, artigianali e industriali, lasciando l’aliquota invariata solo per gli esercizi alberghieri. “E’ una pessima notizia – commenta Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Imprese Arezzo – una vera e propria offesa all’impegno e ai sacrifici dei nostri imprenditori. Ed è ancora più amara perché ci eravamo illusi che si voltasse finalmente pagina. Ci eravamo illusi – sottolinea Vannetti – perché tutte le istituzioni, a cominciare da quelle locali, avevano concordato con le nostre associazioni, lamentando i problemi della crisi economica, in particolare dell’edilizia e di tutto il comparto e nell’ultima tornata elettorale non si trovava un qualsiasi esponente politico che non fosse d’accordo con le categorie economiche riguardo ad una insopportabile pressione fiscale.

Eravamo perciò abbastanza ottimisti, credevamo che queste politiche di continuo aumento delle tasse fossero ormai un ricordo del passato e che si lavorasse per politiche di risparmio e di razionalizzazione della spesa, ma abbiamo avuto un risveglio pessimo. Il Comune di Arezzo – continua Vannetti – anche per aiutare l’edilizia ha aumentato l’Imu, e l’ha fatto non solo sulle seconde case, ma su tutti gli edifici commerciali, artigianali ed industriali. Si sono salvati, per modo di dire, gli albergatori, che forse si riterranno fortunati perché la loro aliquota resta invariata. Ma anche se invariata l’Imu è sempre troppo alta per gli albergatori, mentre l’aumento per gli immobili strumentali del manifatturiero delle botteghe artigiane e commerciali, che l’imprenditore deve pagare dopo che ha pagato le tasse sul reddito, rappresenta un’offesa all’impegno e al sacrificio dei nostri imprenditori.

Non è possibile – conclude Vannetti – che tutti piangano per la crisi, la disoccupazione, la mancanza di credito, l’impossibilità di fare investimenti, il raddoppio dei fallimenti e si continui ad aumentare le tasse e ad opprimere chi investe. Il populismo e la demagogia – conclude il presidente di Confartigianato – possono portare a conseguenze pessime per il nostro Paese, ma sono alimentate da una politica cieca e sorda alle esigenze del Paese che produce.”

 



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