E’ stato approvato venerdì scorso 13 giugno in Consiglio dei Ministri il decreto legge recante “Misure urgenti per la semplificazione”, che contiene, tra le altre, disposizioni per rendere più snelli e rapidi diversi adempimenti per le imprese dell’edilizia.
Il provvedimento punta innanzitutto a standardizzare la modulistica relativa all’edilizia e all’ambiente: su iniziativa del ministro delle semplificazioni, Marianna Madia sono stati messi a punto due moduli unificati e semplificati, ciascuno composto da tre sezioni, per la presentazione dell’istanza del permesso di costruire e della segnalazione certificata di inizio attività (Scia) edilizia, che hanno ottenuto il parere favorevole della Conferenza Unificata.
Fermo restando gli schemi unici predisposti, resta per le Regioni la possibilità di intervenire “ove necessario” adeguando “in relazione alle specifiche normative regionali, i contenuti dei quadri informativi dei moduli semplificati e unificati, utilizzando i quadri e le informazioni individuati come variabili”.
Il testo prevede anche la cancellazione della possibilità per l’Amministrazione pubblica di procedere alla revoca (o annullamento) in autotutela di interventi edilizi avviati mediante SCIA o DIA, invocando pertanto l’interesse pubblico. L’annullamento della Scia sarà ristretto solo ai casi di pericolo di danni per l’ambiente, il patrimonio artistico e culturale, la salute, la sicurezza pubblica e la difesa nazionale.
E ancora: è ridotto a 60 giorni il termine per istruire il permesso di costruire nei comuni oltre i 100mila abitanti, ad eccezione del caso in cui il progetto sia particolarmente complesso; sono cancellate le limitazioni alle sopraelevazioni, alleggerite le procedure in zone sismiche con una nuova definizione degli interventi, accelerati i tempi per gli interventi che richiedono il permesso edilizio.
Ma la novità più attesa dalle imprese delle costruzioni è la cancellazione della responsabilità solidale, una disposizione che impone all’appaltatore di rispondere in solido con il subappaltatore dei versamenti all’erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e del versamento dell’IVA dovuta dal subappaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto di subappalto. Si tratta di una norma che aveva innescato numerose criticità generando un circolo vizioso di sospensione dei pagamenti e pertanto Confartigianato Edilizia ne aveva richiesto a più riprese l’abolizione insieme alle altre associazioni imprenditoriali.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Coordinatore Simone Verdelli (Tel. 0575/314282)