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Decreto Anziani. Galletti “Le poche risorse stanziate e i vincoli mettono a rischio la Riforma della non autosufficienza”

L'appello del Presidente di Confartigianato Anap Pensionati Toscana "Delega esercitata dal Governo parzialmente. Inaccettabile la modifica dei principi che nella legge erano stabiliti"


Da quasi un anno è entrata in vigore la riforma della non autosufficienza, disciplinata dalla legge delega n. 33 del 23 marzo 2023.

Si tratta di una riforma attesa da oltre vent’anni, che riguarda oltre 14 milioni di anziani di cui 3,8 non autosufficienti e che dovrebbe semplificare il sistema dei servizi per gli anziani, adeguandolo a quelli degli altri Paesi europei.

Critico però Angiolo Galletti, Presidente di ANAP Toscana, l’Associazione Anziani e Pensionati di Confartigianato, secondo il quale: “Il primo decreto legislativo recentemente approvato dal Governo per dare attuazione alla Legge delega anziani numero 33 deve assolutamente essere rivisto. Sono state stanziate risorse insufficienti ed è impossibile pensare di attuare la riforma senza investimenti adeguati”.

Il Patto per un nuovo welfare per la Non Autosufficienza, che riunisce circa sessanta organizzazioni del Terzo settore, tra cui ANAP, ha partecipato alla stesura della legge di riforma e ottenuto che entrasse nel Pnrr, stimando un fabbisogno di risorse aggiuntive tra i 5 e i 7 miliardi di euro annui per realizzare ciò che la legge 33/2023 prevede.

Prosegue Angiolo Galletti: “Nel passaggio parlamentare e con gli altri decreti attuativi dovranno essere trovate le risorse necessarie. È quanto si aspettano circa 4 milioni di anziani non autosufficienti e le loro famiglie. In pochi possono sostenere i costi della loro assistenza. Per una badante in media si spendono circa 2.000 euro al mese”.

Secondo ANAP la delega è stata esercitata dal Governo talvolta parzialmente, lasciando pezzi importanti della legge 33 non attuati, e talvolta persino modificando i principi che nella legge erano stabiliti. Questi, secondo ANAP Toscana, sono alcuni punti di criticità del decreto:

  • la nuova Governance per l’assistenza, in merito alla quale dovrebbe essere rafforzato lo SNAA (Sistema Nazionale per la Popolazione Anziana non Autosufficiente) affinché preveda la programmazione integrata di tutti gli interventi a titolarità pubblica per la non autosufficienza;
  • l’Assistenza domiciliare, per la quale potrebbero essere individuati alcuni criteri vincolanti per l’assistenza verso i non autosufficienti, senza rimandare a successivi provvedimenti;
  • la riqualificazione delle strutture residenziali, mentre il decreto prevede solo prime indicazioni di merito e rimanda l’attuazione a successivi provvedimenti;
  • la nuova prestazione universale per la non autosufficienza, che si limita ad una inadeguata e molto circoscritta sperimentazione.

È assurdo quanto previsto per la nuova prestazione universale – conclude Galletti – La sperimentazione della misura prevede che otterranno l’aumento di 850 euro della pensione di accompagnamento solo anziani over 80, con disabilità gravissima, e ISEE inferiore a 6.000 euro annui. Quindi neanche i pensionati al minimo. La somma aggiuntiva poi dovrà essere utilizzata solo per pagare una badante regolare, pena la revoca del beneficio. Chi deve assistere un anziano non autosufficiente ha bisogno di concreti sostegni, non di paletti burocratici e vincoli”.



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