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Confartigianato,segnali incoraggianti dalla fiera di Vicenza


A poche ore dalla conclusione dell’edizione 2016 di VicenzaOro proviamo a fare qualche considerazione sull’andamento della fiera e sul mercato internazionale dell’oreficeria con Confartigianato Arezzo.

Confartigianato Arezzo con la sua Federazione Orafi offre rappresentanza ad oltre la metà delle 200 aziende orafe aretine presenti alla manifestazione fieristica.

“L’edizione di Gennaio di VicenzaOro 2016 – dichiara il Presidente di Confartigianato, Ferrer Vannetti – cominciava quest’anno sotto auspici non particolarmente positivi”.

“Il terrorismo internazionale preoccupa i paesi europei, la grave instabilità politica dei paesi del nord africa – Libia in testa – si unisce alla guerra civile in Siria ed in Iraq e sembra minacciare l’intera area Medio-Orientale. Il forte rallentamento dell’economia cinese, la tensione sui mercati valutari internazionali, le sanzioni economiche imposte alla Russia, la caduta del prezzo del petrolio che riduce il potere d’acquisto dei Paesi Arabi sono destinati sicuramente a produrre un effetto negativo sull’acquisto di oreficeria made in Italy”.

“Tutto – dunque – sembrava far presagire una fiera decisamente sottotono. E invece i segnali che arrivano dai contatti avuti dalle aziende presenti alla Fiera di Vicenza – soprattutto quelle più piccole – non sono negativi.

Se per le aziende più grandi a mancare sono ancora i volumi degli ordinativi che possano garantire una regolare programmazione della produzione, in linea con la capacità produttiva degli impianti, per quelle più piccole le commesse contrattate in questi ultimi giorni possono rappresentare un’importante boccata di ossigeno”.

Naturalmente è presto per cantare vittoria e bisognerà aspettare le prossime settimane per verificare l’effettiva conferma degli ordinativi fatti dai buyer durante la manifestazione fieristica.

Con questa doverosa premessa possiamo provare tuttavia a individuare le principali direttrici del mercato internazionale emerse in occasione di quest’ultima fiera. Lo chiediamo al coordinatore della Federazione Orafi, Paolo Frusone.

“Per quanto riguarda gli acquisti di oreficeria sembrano tornare ad acquistare le aziende commerciali turche mentre segnali molto incoraggianti arrivano anche dagli Stati Uniti. Gli operatori d’oltreoceano stanno finalmente approfittando del apprezzamento del dollaro rispetto all’euro registrato negli ultimi mesi per rifornire il loro magazzino. Inaspettatamente abbiamo registrato un forte ritorno di interesse anche da parte dei paesi europei (Gran Bretagna, Austria e Olanda) soprattutto per i prodotti in argento.

La sorpresa più gradita è tuttavia la presenza in fiera di operatori provenienti dall’Iran.

Dopo circa 10 anni di sanzioni economiche – proprio nei giorni in cui il premier Rouhani si trova in visita a Roma – gli operatori persiani ritornano ad affacciarsi sui mercati internazionali e manifestano grande interesse per il prodotto italiano. Un paese di oltre 77 milioni di abitanti, tradizionalmente molto legato all’Italia nei suoi scambi commerciali, può rappresentare un prezioso sbocco per le vendite delle nostre aziende orafe soprattutto in un mercato che a livello internazionale rimane piuttosto asfittico. Restano infatti ancora molto sottotono gli ordinativi provenienti dagli Emirati Arabi e da Hong Kong”.

Ma quali sono a questo punto le politiche da mettere in campo per il rilancio del settore in un momento così delicato?

“La Federazione Orafi – dichiara il Presidente provinciale di Confartigianato Ferrer Vannetti – rappresenta un prezioso bacino di competenze, una fucina di idee, attraverso cui Confartigianato in questi ultimi anni ha potuto fornire uno straordinario contributo allo sviluppo del distretto di Arezzo”.

“In particolare, attraverso l’accordo tra Arezzo Fiere e la Fiera di Vicenza – promosso con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico – siamo riusciti ad ottenere lo storico risultato della soppressione dell’edizione di maggio di VicenzaOro, che ha aperto una vera e propria autostrada per la crescita della nostra mostra OroArezzo”.

“L’attivazione della mini-laurea per il settore orafo vedrà lo svolgimento da parte dei Maestri Orafi di Confartigianato delle docenze legate alle tecniche manuali dell’oreficeria. Il corso, reso possibile attraverso la concessione dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo da parte della Regione Toscana e da parte del Ministero dell’Istruzione, può fare di Arezzo il principale punto di riferimento nazionale per l’alta formazione nel settore orafo”.

“La creazione di una piattaforma comune tra i poli fieristici di Arezzo e Vicenza per la promozione unitaria del gioiello made in Italy – presentata lo scorso 19 Gennaio a Milano – apre infine nuove e ambiziose prospettive per le politiche da mettere in campo a sostegno del comparto orafo nazionale: dall’attuazione di una campagna pubblicitaria per il rilancio dell’immagine del gioiello e per il rilancio dei consumi interni di oreficeria all’individuazione di un canale specificamente dedicato all’approvvigionamento dell’industria orafa nazionale da parte della Banca d’Italia attraverso l’utilizzo delle riserve auree”.

 



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