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Confartigianato, secco no al pedaggio in Fi-Pi-Li e sul caos trasporti chiede un tavolo in Regione

Il Presidente regionale di Confartigianato Trasporti, Roberto Tegas “Il rischio è che, in un contesto economico già complesso, ci siano danni irreparabili al tessuto produttivo toscano, di cui l’autotrasporto è componente indispensabile”


Una situazione così caotica sta impattando sulla vita di ognuno di noi e sulle nostre imprese: il rischio è che, in un contesto economico già complesso, ci siano danni irreparabili al tessuto produttivo toscano, di cui l’autotrasporto è componente indispensabile”.

A fronte di una situazione sempre più “caotica”, l’invito alla Regione di Confartigianato Trasporti Toscana è di “aprire immediatamente un tavolo per la manutenzione e la programmazione dei lavori sulle infrastrutture, concertando le nuove opere che non possono più attendere”.

Ci aspettiamo – afferma il Presidente regionale di Confartigianato Trasporti Roberto Tegas – una convocazione quanto prima per dirimere tutti questi problemi, con una sana pianificazione condivisa che parta da opere concrete e non da proposte tanto spot quanto irricevibili come quella del pedaggio sulla Fi-Pi-Li”.

Decisioni come queste – sostiene Tegas – unitamente ai costi in rialzo, mettono a serio pericolo la sostenibilità del nostro settore, che rischia il collasso. Per questo motivo, la nostra associazione a livello nazionale sta chiedendo al Governo di prestare maggiore attenzione ai problemi del nostro comparto, soprattutto per le piccole imprese, che, a causa degli aumenti dei costi legati anche a questioni geopolitiche e a margini di guadagno sempre più ridotti, rischiano di chiudere”.

I dati mostrano un aumento medio del 5% dei costi dell’autotrasporto, pari a circa 6.000 euro in più all’anno per ciascun veicolo, escludendo i costi del lavoro dipendente e del carburante. A questa situazione generale si aggiunge la decisione della Regione Toscana di introdurre il pedaggio sulla Fi-Pi-Li solo per i mezzi pesanti. Questa decisione politica è per noi incomprensibile e colpisce ingiustamente la nostra categoria. Oltre a considerare questo provvedimento ingiusto e discriminatorio, lo riteniamo impraticabile e non risolutivo per i problemi dell’infrastruttura. Da anni sosteniamo che la FI-PI-LI non può essere un’alternativa gratuita all’autostrada A11. Le due arterie servono territori completamente diversi e non è colpa del settore dei trasporti se lungo la FI-PI-LI si sono sviluppati numerosi insediamenti produttivi che necessitano dei trasporti su strada per sopravvivere. Potremmo anche accettare un pedaggio, ma solo dopo un serio programma di miglioramenti: non possiamo pensare che l’autotrasporto finanzi la Fi-Pi-Li”, conclude Tegas.



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