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Caro energia. Il grido di 400 imprenditori scuote la Toscana “60mila imprese a rischio chiusura”

Alla mobilitazione regionale "NO al Caro Energia" Confartigianato, Confcommercio, Cna e Confesercenti in coro “Subito un patto sociale contro i rincari energetici e delle materie prime”


Una presenza straordinaria alla mobilitazione regionale “NO al Caro Energia” indetta da Confartigianato, Confcommercio, Cna e Confesercenti dalla quale si è levando un coro unanime “Subito un patto sociale contro i rincari energetici e delle materie prime”.

Oltre 400 imprenditori provenienti da tutta la Toscana, hanno lasciato le proprie aziende e rappresentati dai Presidenti regionali Luca Tonini (CNA Toscana), Luca Giusti (Confartigianato Toscana), Aldo Cursano (Confcommercio Toscana) e Nico Gronchi (Confesercenti Toscana) hanno lanciato un messaggio chiaro e inequivocabile alle Istituzioni e Parlamentari presenti “Noi siamo qui uniti per affrontare insieme l’emergenza. Chiediamo al Governo e alle Istituzioni di ogni livello azioni immediate e decise per le piccole e medie imprese messe in ginocchio dalla crisi in energetica, l’esplosione dei costi delle materie prime, l’irreperibilità delle competenze professionali. Oltre 60mila imprese a rischio chiusura. Le piccole imprese rappresentano il 96% del sistema economico toscano. Lasciarle morire sotto la scure dei rincari di energia e materie prime significa privare la Toscana della sua prima fonte di reddito e condannarla ad una crisi economica e sociale senza precedenti”.

Ad unire oggi le nostre associazioni di categoria sono il senso di responsabilità e l’impegno comune a sostegno delle imprese, dei lavoratori e del territorio”, scrivono nella nota congiunta CNA Toscana, Confartigianato Imprese Toscana, Confcommercio Toscana e Confesercenti Toscana, “quello stesso senso di responsabilità e impegno che chiediamo alla politica, consapevoli del ruolo e dell’importanza dei corpi intermedi come i nostri. Siamo veri presidi di democrazia perché facciamo arrivare all’opinione pubblica, alle istituzioni e in tutti i luoghi decisionali le istanze della nostra base associativa, di quelle migliaia di piccole imprese che altrimenti non avrebbero voce, pur avendo grande peso nella costruzione del benessere sociale ed economico del nostro Paese”. In Toscana sono iscritte agli elenchi camerali 446.289 imprese (sedi e unità locali comprese), per un totale di oltre un milione e 200mila dipendenti (1.269.940). Di queste imprese, il 96% (428.017) ha meno di 50 addetti. Le imprese a rischio chiusura sono almeno 63mila, per un totale di 228mila occupati.

Quattro i provvedimenti principali e più urgenti che le Associazioni toscane della piccola e media impresa sollecitano, come già fanno da tempo le loro confederazioni nazionali: stop ai rincari e alle speculazioni su energia e materie prime che stanno stravolgendo le dinamiche del mercato, via libera a sostegni e incentivi che aiutino le imprese a riprendere gli investimenti nell’innovazione ora bloccati a causa della mancanza di liquidità, sburocratizzazione e semplificazione della macchina amministrativa e una pronta risoluzione del problema legato alla carenza di manodopera qualificata, che ora rallenta i processi di sviluppo. 

Forte anche l’aspettativa sui fondi strutturali e sul PNRR. Su questo punto, le Associazioni di categoria chiedono alla Regione Toscana particolare attenzione agli investimenti che possano favorire l’attività delle imprese, recuperando quel gap competitivo che ora le penalizza nei confronti delle imprese estere.

In tema di crisi energetica, le piccole e medie imprese toscane si dicono pronte a fare la propria parte, investendo sulle rinnovabili, sull’efficientamento dei processi produttivi e degli edifici, ma chiedono anche alla Regione regole chiare e semplici, una pianificazione urbanistica non asfissiante, supporto e sostegno a livello finanziario. 

Strategica sarà anche la spinta regionale alla diversificazione dell’approvvigionamento energetico, puntando su tutte le forme di energia rinnovabile (dal fotovoltaico, all’eolico, all’idroelettrico), implementando il ricorso alla risorsa geotermica, che già oggi copre un terzo del fabbisogno energetico toscano.

Nutrita la delegazione aretina con tanti imprenditori presenti all’evento, capitanati dal Presidente provinciale e delle categorie regionali Maurizio Baldi, dal Responsabile provinciale e regionale del Settore Categorie e Mercato Marco Bacci e dai coordinatori dei GRM regionali di riferimento Francesco Meacci, Gigliola Fontani, Giacomo Magi e Manuela Boncompagni.



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