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Bonus 600 Euro. Le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per i datori di lavoro

Innalzato per il 2022 fino a 600 euro il limite entro il quale è possibile riconoscere ai dipendenti beni e servizi esenti da imposte, includendo anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche (tra cui alcune condominiali)


L’Articolo 12 del DL n. 115/2022 (decreto aiuti-bis) stabilisce, per il periodo d’imposta 2022, l’aumento a 600 euro (dagli ordinari 258,23 euro) della soglia per l’esclusione della formazione del reddito del valore di beni e servizi riconosciuti dai datori di lavoro ai propri dipendenti includendovi anche dei bonus in denaro in compensazione del pagamento delle utenze domestiche (luce, acqua e gas).

Il periodo temporale di riferimento è quello che va dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022 (ma è permesso corrispondere i fringe benefit entro il giorno 12 gennaio dell’anno successivo).

L’Agenzia delle Entrate con circolare n. 35/E del 04/11/2022 ha fornito i chiarimenti in relazione alle misure fiscali dal decreto legge 115/2022.

Si tratta di un fringe benefit che i datori di lavoro privati hanno facoltà di erogare ai propri dipendenti “ad personam” e tra questi sono compresi i rimborsi dei costi delle utenze domestiche per acqua, gas ed elettricità dei propri lavoratori dipendenti. Per il datore di lavoro sono soldi interamente deducibili. 

L’importo potrà arrivare fino ad un massimo di 600 euro, completamente esenti da ritenute IRPEF ed contributi INPS.

Per i rimborsi delle utenze domestiche, l’Agenzia evidenzia come le bollette debbano riguardare immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente oppure dal coniuge o dai suoi familiari purché ne sostengano effettivamente le spese.  Vengono considerate utenze domestiche anche quelle:

  • intestate al condominio e che vengono ripartite fra i condomini;
  • intestate al proprietario dell’immobile ma addebitate in forma analitica al lavoratore.

In caso di superamento del limite di 600 euro stabilito dal Decreto Aiuti bis, l’Agenzia delle Entrate ha evidenziato che sarà tassato l’intero importo corrisposto, compresa la quota di valore inferiore al tale limite.

Attenzione però: questo importo riguarda la generalità dei fringe benefit, ivi comprendendo il controvalore di fringe benefit particolari come telefono o auto aziendali; escludendo però quelli erogati ai sensi dell’articolo 51 del TUIR come ad esempio il rimborso del trasporto pubblico locale.

Il datore di lavoro sarà tenuto ad acquisire e conservare i documenti che giustificano la somma spesa in relazione alle bollette di luce, gas e acqua nel corso del 2022, in caso di erogazione del relativo bonus in busta paga fino a 600 euro.

Al datore di lavoro è inoltre richiesto di acquisire anche una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, dalla quale risulti che le fatture non siano già state oggetto di richieste di rimborso anche da altri datori di lavoro.

Bonus bollette e bonus benzina sono due agevolazioni distinte e separate

Infine, per quanto riguarda il rapporto dell’agevolazione in questione con il bonus benzina, l’Agenzia chiarisce come queste siano due misure autonome e separate.

Pertanto, ai fini dell’esenzione dall’imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere il valore di 200 euro per uno o più bonus benzina e quello di 600 euro per tutti gli altri (compresi ulteriori buoni benzina).

Se il valore dei beni ceduti supera i due limiti (distinti tra loro) di 200 e 600 euro, ciascuno di loro sarà tassato secondo il regime ordinario.

Si tratta quindi di un’occasione molto importante per le aziende che vorranno premiare i propri lavoratori o, semplicemente, venire loro incontro in un contesto economico molto complesso e con un’inflazione ormai a doppia cifra.

Info: 05753141 – info@artigianiarezzo.it



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