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Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, suggerisce “il tiro alla fune”per educare i figli “Questa casa non è un albergo: i consigli giusti per far crescere un adolescente.”

1 Gennaio 2013
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“Ho capito che mio figlio Iacopo di 12 anni e mezzo era uscito dall'infanzia e stava entrando nell'adolescenza quando l'ho trovato in bagno intento a farsi una cresta con il gel nei capelli.” Così Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta inizia la sua lezione all'auditorium dell'ospedale San Donato di Arezzo nell'ambito della terza lezione della Scuola per Genitori 2013 di Confartigianato Arezzo.“Spesso – continua Pellai – l'inizio dell'adolescenza si vede da dettagli, che però denotano un cambiamento profondo che si è avviato, una personalità che si sta costruendo. Fino ad allora mio figlio Jacopo era un bambino intento a fare le cose di tutti i bambini, giocava molto, ma non era per niente interessato al suo corpo e al suo vestiario. Ora si stava riappropriando di quel corpo. Altre volte succede che i figli a quell'età scelgono di diventare trasandati, con la camicia larga e magari puzzano anche un po'. Stanno marcando la differenza rispetto ai batuffoli profumati e odorosi di borotalco che erano fino a poco prima, e più li avete lavati, profumati e resi odorosi di borotalco, più saranno trasandati e magari puzzeranno anche un po'”.Il tema della serata sono i consigli ai genitori per affrontare la difficile età dell'adolescenza e Pellai fa ricorso alla propria esperienza personale, di medico e psicoterapeuta, ma anche di genitore di 4 figli, per spiegarsi meglio. “Cari genitori, con i vostri figli dovete fare idealmente il tiro alla fune.” E poi spiega. “Vi sono tre atteggiamenti da parte dei genitori nel tiro alla fune con i figli, due non vanno bene, solo il terzo è quello consigliato. Il primo atteggiamento è quello del genitore che sa di avere maggior forza e quindi tira subito la fune dalla sua parte. Significa: qui comando io e si fa come dico io. Ma questo modo di fare è quello che poi, quando avranno 40 anni, li costringerà ad andare dallo psicoterapeuta perchè a quell'età si accorgeranno di non aver vissuto la loro vita, ma quella che altri hanno impostato per loro. Il secondo atteggiamento è quello del genitore che concede subito tutta la corda al figlio. Ma se si concede tutto e subito, a 12 anni, cosa si potrà mai concedere a 13, 14, 15 anni, fino ai 18-20 anni? Questo atteggiamento – sottolinea Pellai – è molto pericoloso perchè lascia correre enormi rischi ai figli senza nemmeno che i genitori se ne accorgano.” Gli esempi sono tanti, ma sopratutto, avverte l'esperto, è l'atteggiamento del genitore che si fa amico dei figli ad essere sbagliato. “Dovete essere amichevoli, ma stare su un piano più alto di loro, perchè siete genitori. Se vi mettete allo stesso piano, come farete poi a dire dei no?”I pericoli si annidano dovunque, anche fra le mura di casa, dove sembra di essere al sicuro. “Ma oggi i ragazzi sono nativi digitali – avverte Pellai – e quando vi chiedono di creare loro un profilo Facebook, con la motivazione “ce l'hanno tutti” i pericoli sono dietro l'angolo. Perchè mai – sottolinea – lo stesso Facebook vieta la creazione di profili a chi ha meno di 13 anni? Non sarebbe meglio, per una volta, stare alle regole invece che creare un profilo Fb ai nostri figli facendo un falso?” E racconta la storia di quella ragazzina che non si era accorta di essere incappata nella rete di un pedopornografo già conosciuto anche alla polizia postale e gli aveva dato la sua amicizia arrivando anche a farsi scattare con la web cam delle fotografie senza reggiseno. “I ragazzi – sottolinea l'esperto – non si rendono conto dei pericoli, si sentono al sicuro, perchè sono a casa loro. Allora voi genitori, se proprio volete concede internet e Fb, date delle regole. Per esempio, come faccio io, che concedo un tempo limitato, e comunque con il computer che si trova in una parte centrale della casa, in modo da essere sempre sotto controllo, con la password e l'e-mail conosciute da noi genitori e con la chiarezza delle regole: i nostri figli sanno che noi genitori teniamo le mail e le amicizie sotto controllo. Questa cosa – ribadisce ancora Pellai – non giustifica nessuna privacy, non è come il diario di una volta, dove si scriveva di tutto ma stava in un cassetto, Fb è quanto di più pubblico possa esistere.”Altri esempi di genitori che concedono tutto nel tiro alla fune? Quelli che lasciano da soli i figli a casa per la festa dei 14 anni e loro vanno nella casa in campagna, o quella della zia che lascia lo chalet in montagna al nipote adolescente perchè ci faccia la festa con gli amici. E così succede che la ragazzina finisce in coma etilico per due bicchieri di alcolico, o che la palazzina di montagna la mattina dopo è circondata di pattuglie di carabinieri per i guai che hanno combinato i ragazzi. Oppure c'è anche la mamma che va lei a comprare 3 bottiglie di vodka al figlio adolescente che deve fare la festa con gli amici. Ma allora, si chiedono i genitori, quale l'atteggiamento giusto? “Quello – risponde Pellai – di chi mette la giusta forza nel tiro alla fune. Che non lascia troppa corda e non la tira troppo dalla propria parte. Dovete fare – continua – quelle lunghe ed estenuanti contrattazioni con le quali, se vi chiedono 3 concedete uno e poi continuate a contrattare, perchè loro non si aspettano dei sì, ma si aspettano questo.” Ai genitori un altro consiglio. “Fate i genitori a 360 gradi, cioè fate quelli che si mettono a fianco, quando c'è bisogno di ascoltare, ma fate anche quelli che si mettono davanti se c'è bisogno di dire no, oppure dietro se c'è bisogno di lasciarli andare. E siate uniti e concordi nella coppia genitoriale, anche se siete separati.” Un esempio? “Quando il vostro figliolo deve andare a fare una settimana con i boy scout, senza telefonino per chiamarvi o per chiamarlo quando volete, ma solo con la possibilità di contattare il capo scout, non fate che il papà dica vai vai, lupetto mio. E al tempo stesso la mamma: no, lupetto mio non ce la puoi fare a stare una settimana senza sentirmi. Perchè lui non ce la farà davvero, perchè sa che la mamma non ce la fa.” Il consiglio finale: “Fate i genitori mobili, state quando è necessario nella posizione a fianco, di fronte o dietro ai vostri figli. Questa è l'arte più difficile, così come è estenuante la trattativa continua, il tiro alla fune, con i vostri fili adolescenti, ma è il consiglio migliore per farli crescere rendendo il loro carattere in grado di affrontare la vita e di non far loro correre rischi inutili.”



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