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Vietati dal 1 Settembre 2025 alcuni prodotti per unghie contenenti sostanze pericolose

Il Presidente di Confartigianato Estetica Pier Luigi Marzocchi "Stangata per le estetiste che alimenta il fenomeno dell'abusivismo"


È stato pubblicato il Regolamento (UE) 2024/197 che modifica l’Allegato VI del Regolamento CLP (Regolamento 1272/2008), introducendo nuove classificazioni ed etichettature armonizzate per alcune sostanze pericolose, tra cui due largamente utilizzate nei trattamenti professionali nail.

Dal 1 settembre 2025, saranno vietati l’immissione sul mercato e l’utilizzo dei prodotti cosmetici che contengono:

  • Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide: fotoiniziatore impiegato negli smalti gel per la polimerizzazione UV;
  • Dimethyltolylamine: condizionante che favorisce l’adesione di primer, gel e smalti.

Entrambe le sostanze sono ora classificate come Repr. Cat 1B, ovvero con potenziali effetti negativi sulla riproduzione.

Il divieto si applica anche agli operatori del settore estetico, considerati dalla norma come “utilizzatori finali”: dal 1 settembre non potranno più impiegare in alcun modo prodotti contenenti le suddette sostanze, nemmeno se già acquistati o presenti nei propri saloni.

È importante prestare attenzione ad eventuali indicazioni differenti da parte di fornitori o distributori, in quanto non conformi al Regolamento.

Per quanto riguarda le modalità di restituzione o smaltimento dei prodotti non conformi, la norma non fornisce specifiche indicazioni: tali aspetti dovranno essere definiti tramite accordi contrattuali tra le parti.

“La messa al bando delle sostanze è arrivata il 17 Giugno – dicono Pier Luigi Marzocchi e Manuela Boncompagni, rispettivamente Presidente e Coordinatrice di Confartigianato Estetica, ai microfoni di Arezzo TV – senza tener conto che questo è il periodo di maggior lavoro per la categoria e conseguentemente anche l’acquisto massivo delle scorte viene effettuato proprio in quel periodo. Una stangata che colpisce chi lavora in massima sicurezza e regolarità e che alimenta solo l’abusivismo. Oltre il danno anche la beffa – concludono Marzocchi e Boncompagni – queste sostanze infatti dovranno essere trattate come rifiuti speciali con un conseguente aumento di costi per le estetiste”.

Per saperne di più è necessario contattare la Coordinatrice di Confartigianato Benessere, Manuela Boncompagni (Tel. 0575314281 – manuela.boncompagni@artigianiarezzo.it).

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