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Toscana al voto. A Firenze il confronto con i candidati Eugenio Giani, Alessandro Tomasi e Antonella Bundu

Il Presidente regionale Ferrer Vannetti “Serve una rinnovata attenzione per le PMI e una spinta verso la riforma della legge quadro sull’artigianato”


Confartigianato Imprese Toscana ha presentato a Firenze un documento programmatico con le proposte ai candidati alle elezioni regionali 2025 per creare un ambiente favorevole all’artigianato e alle micro e piccole imprese.

L’evento, dal titolo “La Toscana che verrà”, si è svolto presso Manifattura Tabacchi, ha visto la presenza dei tre candidati alla presidenza della Regione Toscana: Antonella Bundu per la lista civica di Toscana Rossa, Eugenio Giani per la coalizione di Centrosinistra e Alessandro Tomasi per quella di Centrodestra.

In apertura Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, ha presentato il report “Le nuvole dell’incertezza e gli scenari dell’autunno 2025: focus Toscana dal 35° report congiunturale”, dal quale emerge l’esposizione della Toscana alle incertezze dei mercati, che frenano la produzione manifatturiera e l’export.

Dal report risalta la vocazione manifatturiera della Toscana, che è al 19° posto tra 212 regioni dell’Unione europea per occupati nel manifatturiero esteso, comprensivo di estrattivi e public utilities. Alla fine del secondo trimestre del 2025 sono 47.344 le imprese manifatturiere registrate in Toscana di cui più della metà (54,8%) è rappresentato dalle 25.928 imprese artigiane. Gli ultimi quattro anni sono stati caratterizzati da una elevata instabilità in cui si sono succeduti l’invasione dell’Ucraina, la crisi energetica dell’autunno 2022, la più forte stretta monetaria mai attuata nella storia dell’euro, il rallentamento del commercio globale, lo scoppio del conflitto in Medio Oriente e le incertezze determinate dall’annuncio dei dazi statunitensi. In questo periodo la domanda di lavoro delle imprese ha sostenuto in Toscana un aumento dell’occupazione dell’8,2% tra il 2021 e il 2025 (ultimi dodici mesi a giugno), pari a 126.400 occupati in più, superiore al +6,8% della media nazionale, un tasso per cui la Toscana risulta la 2° regione più dinamica tra quelle del Centro-Nord, dopo la Valle d’Aosta.

Per Ferrer Vannetti, Presidente di Confartigianato Imprese Toscana, “Per superare le incertezze dei mercati, le difficoltà di accesso al credito e i costi elevati dell’energia, servono nuove politiche ed un confronto continuo e costruttivo con le parti sociali ed economiche. Chiediamo una politica economica regionale che guardi con la dovuta attenzione alle due basilari vocazioni produttive della Toscana ovvero manifattura e turismo. Due realtà che devono essere gestite in modo sinergico e ragionato, puntando ad attività sia nel manufatturiero che nei servizi a più alto valore aggiunto e perseguendo una crescente produttività e benessere diffuso. Chiediamo una rinnovata attenzione per l’artigianato e per il valore del lavoro artigiano: un modello di sviluppo radicato nei territori, capace di coniugare libertà e responsabilità, fondato su relazioni autentiche, solidarietà e partecipazione. Un modello che riservi una rinnovata attenzione per l’artigianato nel prossimo Programma Regionale di Sviluppo e che veda la Toscana favorevole alla riforma della legge quadro sull’artigianato”.

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