Successo per il seminario formativo “Le strategie di internazionalizzazione nelle Pmi in condizioni di crisi”

Rimanere artigiani ma acquisire prerogative manageriali per conquistare i mercati esteri in forma strategica e non occasionale.

E’ stato questo, nella sostanza, il significato del seminario di formazione organizzato da Confartigianato Legno Arredo, tenutosi il 5 e 6 luglio 2012 presso il Park Hotel Villa Grazioli di Grottaferrata, in provincia di Roma.

Un appuntamento fortemente voluto dalla federazione di categoria, che cerca di offrire opportunità alle aziende associate in momenti veramente difficili dell’economia attuale.

La finalità delle due giornate di lavoro era insita nel titolo stesso: “Strategie di internazionalizzazione per le piccole e medie imprese in condizioni di crisi”, con docente Umberto Trulli, professore universitario ed esperto in materia.

I seminari di formazione rientrano nell’ambito dei progetti che Confartigianato Imprese porta avanti assieme all’Istituto per il Commercio Estero (Ice), rappresentato dalla dottoressa Miriam Spada, responsabile del settore formazione.

Punto di partenza fondamentale che ha subito dato un indirizzo ben preciso ai lavori: internazionalizzare non significa semplicemente andare a vendere fuori d’Italia per fronteggiare l’assenza della domanda sul mercato interno “Alla casualità e all’estemporaneità deve sostituirsi la consapevolezza di ciò che si deve fare – dice la Federazione Legno e Arredo – ed è per questo motivo che Confartigianato sta cercando di trasmettere a tutti un linguaggio comune. Gli artigiani del legno arredo, guidati con professionalità e passione dal presidente Domenico Gambacci e dal segretario generale Guido Cesati hanno capito perfettamente i tanti problemi che le imprese stanno attraversando in questo momento e in sinergia con le nostre strutture si stanno attivando per far cambiare mentalità ai nostri imprenditori. Gli artigiani sfornano prodotti di qualità che sono eccellenze del nostro “made in Italy”, ma con la crisi perdurante lavorano di meno e soddisfano qualsiasi tipo di richiesta: è questo il primo errore da correggere. Meglio posare per un attimo gli attrezzi da lavoro e fermarsi a riflettere sulla direzione giusta da imboccare, anche se comprendiamo bene che non vi sia molto tempo per pensare”.

Il professor Trulli ha raccolto le singole esperienze degli imprenditori del legno per rielaborare il concetto di prodotto di elevata qualità e sommare ad esso quel valore aggiunto che lo renda forte anche in un periodo di crisi, purchè vi sia la volontà di strutturarsi in micro-organizzazioni come appunto quelle artigiane.

Aggregazione e comunicazione sono le altre due parole chiave adoperate dal professor Trulli per fare sintesi in un processo di internazionalizzazione che è senza dubbio più complesso: la prima è necessaria per proporre un prodotto sulla piazza estera che possa avere successo sulla base di una determinata metodologia e non di uno spot, la seconda lo diventa per far capire e apprezzare il valore del prodotto finale “La capacità dell’artigiano del legno è talmente unica e rara che nel gergo economico si può benissimo parlare di “vantaggio competitivo” – ha detto il professor Trulli – per cui si tratta di utilizzare questo vantaggio in un mercato internazionale che riesce a offrire importanti opportunità, nonostante la crisi”.

Soddisfazione generale degli intervenuti al seminario, sia per il livello dei tre interlocutori con i quali i membri della federazione hanno dialogato e interagito, sia per la consapevolezza del fatto che la “due giorni” di Grottaferrata abbia contribuito a far compiere agli artigiani del legno un ulteriore salto di qualità in un contesto come quello attuale che richiede costante aggiornamento al passo con i tempi.