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Sicurezza Alimentare Toscana. Siglato protocollo tra Associazioni, Regione e Università di Pisa

23 Marzo 2015
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Più sicurezza alimentare per i consumatori e meno adempimenti burocratici per le imprese.

Questo l’obiettivo del protocollo che firmato il 18/3 u.s. all’auditorium di Santa Apollonia a Firenze. A firmarlo due assessori della Regione, Luigi Marroni per la sanità e Gianni Salvadori per l’agroalimentare, il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, Remo Rosati, la direttrice del Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa, Daniela Gianfaldoni, i rappresentanti di tutte le associazioni rappresentative delle imprese del settore (industriali, artigianali, commerciali, consorzi ecc.) agricolo e alimentare tra cui Confartigianato.

La firma è avvenuta nell’ambito di un convegno intitolato “La prevenzione collettiva: bilanci, riflessioni e prospettive”. I lavori del convegno hanno affrontato da varie angolature tutte le tematiche relative alla prevenzione nell’ambito della quale si colloca anche un più efficiente sistema di supporto e coordinamento degli interventi relativi alla sicurezza alimentare.

Il protocollo mira a creare un circuito virtuoso fra tutti i soggetti firmatari in modo da garantire sempre maggiore sicurezza alimentare semplificando e rendendo meno onerose le incombenze burocratiche per le imprese.

“Nelle strategie dello sviluppo delle politiche e dei sistemi di Prevenzione Collettiva – si dice fra l’altro nel documento – è necessario puntare ad una profonda trasformazione dell’organizzazione della macchina burocratica, valorizzando la responsabilità dell’imprenditore, dei professionisti, degli enti accreditati e riorganizzando le strutture e le risorse della pubblica amministrazione sotto l’attenta regia del sistema pubblico”.

“La salute pubblica – sottolinea ancora il documento – è un diritto dell’individuo e della collettività, la cui tutela non può essere messa in discussione da qualsiasi interesse o necessità di carattere meramente economico o di altra natura; la possibilità di perseguire un maggiore livello di sicurezza alimentare può conciliarsi con un minore aggravio di adempimenti a cui l’impresa è tenuta nell’esercizio delle sue attività; lo scopo fondamentale di crescita delle realtà produttive e del sistema toscano è meglio perseguibile attraverso un’azione coordinata e coerente tra i vari soggetti firmatari del presente accordo e il complesso convergente delle azioni messe in campo può determinare il successo dell’intero progetto di collaborazione”.

L’assessore Luigi Marroni, in occasione della firma, ha sottolineato l’importanza del protocollo che mette insieme la Regione, l’Istituto Zooprofilattico, l’Università di Pisa e tutte le associazioni dei produttori. “In un’epoca come la nostra – ha detto – nella quale gli alimenti sono in gran parte molto lavorati, questo accordo è fondamentale, per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini e per semplificare la vita alle imprese, perchè il primo soggetto che garantisce la sicurezza è proprio chi lo produce. Al tempo stesso – ha aggiunto Marroni – grazie a questo protocollo daremo una ulteriore valorizzazione ai prodotti tipici della Toscana, che diventeranno ancora più ricchi di appeal verso i consumatori di tutto il mondo se avranno la garanzia della sicurezza alimentare. In questo senso – ha continuato – saremo molto presenti anche a Expo, perchè il controllo della filiera alimentare garantisce i cittadini ma anche i nostri prodotti.”

Per mettere insieme le competenze dei vari soggetti e dare attuazione concreta agli intendimenti dell’accordo sono previsti un “comitato di coordinamento” con i rappresentanti di tutti i firmatari, di responsabili di “linee progettuali” scelti dal comitato di coordinamento e un “gruppo tecnico di lavoro” . Entro 60 giorni dalla firma del protocollo sarà preparato un progetto operativo con le linee di azione della prima annualità.

La Regione Toscana, l’Istituto Zooprofilattico del Lazio e Toscana, l’Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Veterinarie e le organizzazioni delle imprese alimentari si impegnano, in base alle rispettive competenze, a supportare l’accordo con la partecipazione dei propri rappresentanti e nella progettazione e realizzazione degli interventi. La Regione Toscana ha anche stanziato 200 mila euro per la realizzazione dei primi 2 piani operativi.

Il supporto del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana sarà rivolto anche alla ricerca e definizione di soluzioni tecniche e organizzative improntate alla qualità e alla standardizzazione dei modelli di lavoro e alla formazione.

Fra i punti qualificanti del protocollo si sancisce il confronto fra le imprese e la pubblica amministrazione (Punto di ascolto dell’impresa) anche attraverso gli strumenti telematici e una sede stabile di valutazione (Border tecnico-scientifico) tra Regione, ASL, categorie economiche e mondo della ricerca, capace di assicurare risposte concrete in un settore complesso e disciplinato in modo articolato, da norme comunitarie e nazionali e competenze regionali e dove le funzioni di controllo sono affidate in larga parte all’asse Regione-ASL-Comuni.

Obiettivo del protocollo è anche quello di garantire la “tracciabilità sanitaria dei prodotti”, ovvero documentare ai consumatori l’effettiva provenienza e tracciabilità sanitaria della filiera, attraverso un sistema di registrazioni sanitarie a cui possono aderire produttori, trasformatori e dettaglianti, su base volontaria, e gestito dal sistema pubblico.

In sintesi dunque un accordo di collaborazione finalizzato a coordinare tutte le attività di supporto al “Sistema della Sicurezza alimentare”, attraverso un meccanismo che permetta di far diventare la sicurezza, grazie alla collaborazione fra imprese e sistema pubblico delle tutele sanitarie, il primo e più importante biglietto da visita per le imprese, garanzia dei prodotti verso il consumatore finale nei mercati di tutto il mondo.

 



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