Panno del Casentino “A rischio le aziende della filiera. Un colpo durissimo per tutti”
Massimo Savelli (Tacs) e Claudio Grisolini (Tessilnova) su La Nazione "Con la chiusura della Manifattura del Casentino produzione difficile"
La chiusura della Manifattura del Casentino ha l’effetto di uno tsunami per l’economia della vallata e avrà ripercussioni anche su altre realtà storiche del territorio.
“Si va a perdere la filiera, si va a perdere il prodotto tipico – commentano con amarezza Claudio Grisolini, titolare della Tessilnova di Stia e Massimo Savelli, Vice Presidente di Confartigianato Moda e titolare della TACS di Stia sulle pagine de “La Nazione” – e in questo momento per noi un sostituto non c’è. La Manifattura era l’unica azienda, almeno nell’aretino, che produceva il vero panno Casentino. Senza di loro, anche la nostra produzione perde senso. Qui c’è l’acqua, la manualità, il sapere tecnico che danno al colore quella brillantezza inconfondibile. Loro erano gli unici con quella definizione, con quel tipo di lavorazione. È una perdita enorme – continuano Grisolini e Savelli – non solo per noi, ma per l’Italia intera. Dopo sei secoli di tradizione, rischiamo di vedere scomparire un prodotto che parla di territorio, di fatica e di bellezza. Speriamo che le Istituzioni agiscano prima che sia troppo tardi”
Sulla questione, Confartigianato Moda si sta attivando sui vari livelli. Seguiranno aggiornamenti.
Per saperne di più è necessario contattare la Coordinatrice di Confartigianato Moda, Manuela Boncompagni (Tel. 0575314281 – manuela.boncompagni@artigianiarezzo.it).


Associati
