Dopo la grande crisi il mercato, in particolare il settore orafo e l’export, sembra ora ripartire, dunque la parola d’ordine non può essere che una: accompagnare e sostenere la ripresa. “Numeri alla mano – spiega Andrea Boldi, Presidente degli orafi Confartigianato – dopo la 36esima edizione di OroArezzo, si guarda con rinnovata fiducia al futuro dell’oro made in Italy grazie ad un distretto provinciale dinamico e che intende farsi valere sui più importanti mercati mondiali. In questa fase è decisivo che la crescita sia accompagnata dagli strumenti giusti. In questo contesto è importante la decisione di Banca Etruria, che proprio per contribuire ulteriormente alla spinta del comparto e visto il ruolo centrale che ha sempre svolto nella filiera produttiva, ha deciso di stanziare un plafond di 20 milioni di euro da destinare prevalentemente alle piccole aziende orafe di produzione nelle forme di vendita con Regolamento Postergato e di Prestito d’uso a Breve. In pratica – continua Boldi – una disponibilità aggiuntiva di oltre mezza tonnellata di oro, che va anche ad integrare e completare le forme tecniche già previste nel Protocollo d’Intesa Regionale (mutuo in oro e prestito d’uso a scadenza a 18 mesi meno un giorno) per offrire un più ampio ventaglio di strumenti per finanziare la crescita e l’internazionalizzazione. Gli affidamenti, che saranno parcellizzati in modo da permettere un’ampia diffusione, andranno a supportare il crescente numero di ordinativi che l’osservatorio di Banca Etruria ha già notato nei primi mesi del 2015.”
A partire dal 1° giugno le imprese orafe interessate potranno quindi rivolgersi a Confartigianato Imprese Arezzo per concordare con i propri gestori di Banca Etruria l’iter delle richieste di affidamento “Dopo l’ultima edizione di OroArezzo, che ha registrato la presenza di oltre 600 espositori, 17.000 buyer internazionali ed oltre 20.000 presenze – conclude Boldi – l’impegno è quello di mettere in atto tutte le azioni che potranno contribuire in maniera significativa alla crescita del comparto.
E oggi il distretto aretino, grazie ad un fatturato estero di circa 2 miliardi di euro, conferma il suo ruolo di leadership nel panorama produttivo nazionale attestandosi al 33% dell’export italiano di settore.