“Una buona notizia per le imprese italiane. Finalmente si colma un vuoto normativo dell’Europa, rimasto l’unico continente a non disporre di tutele per l’origine dei propri prodotti e delle merci importate”.
Così Confartigianato commenta le nuove misure sul ‘made in’ presentate oggi a Bruxelles dal Vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani.
Dopo la decisione di ritirare la proposta di introdurre l’obbligo di indicare l’origine geografica dei prodotti extra UE, ora la Commissione propone un pacchetto di misure a tutela del consumatore tra cui l’obbligatorietà dell’indicazione di origine sia per i Paesi UE che extra UE.
L'art. 7 della proposta prevede che i fabbricanti e gli importatori devono assicurare che i prodotti rechino l'indicazione del paese di origine del prodotto o, se le dimensioni o la natura del prodotto non lo consentano, tale indicazione deve essere fornita sulla confezione o in un documento di accompagnamento del prodotto. Per i prodotti fabbricati nell'Unione, l'indicazione deve fare riferimento o genericamente all'Europa o ad uno Stato membro.
Resta l'indicazione che per i prodotti importati da paesi terzi, il paese di origine è determinata secondo le regole non preferenziali di origine di cui agli articoli da 23 a 26 del regolamento (CEE) 2913/92 che istituisce un codice doganale comunitario.
Secondo Confartigianato “le proposte legislative adottate dalla Commissione Europea, che ci auguriamo possano entrare in vigore al più presto colgono molteplici obiettivi: valorizzare il patrimonio manifatturiero dell’artigianato e dell’impresa diffusa, difendere il diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della contraffazione con un comune impegno delle autorità di vigilanza dei Paesi europei”.
Confartigianato – sottolinea una nota della Confederazione – si batte da sempre per una chiara e inequivoca identificazione dell'origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca il Made in Italy e i consumatori sono disposti a pagare un premium price pur di avere un prodotto fatto in Italia, a regola d'arte.
Secondo Confartigianato, infatti, “più informazione e maggiore trasparenza significano rilancio dei consumi”. In base ai risultati di una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato condotta su dati Eurobarometro risulta che 1 cittadino europeo su 3, vale a dire 130 milioni di persone nella Ue, sceglie cosa acquistare sulla base dell’origine dei prodotti riportati in etichetta. In Italia l’attenzione all’origine dei prodotti riguarda 25 milioni di persone.