“Una grande risorsa, ma controllate sempre i vostri figli”
“Genitori attenti, il web è una grande risorsa, ma può essere fonte di grandi pericoli”: questo il monito lanciato dagli esperti alla platea di genitori ed educatori riunita all’auditorium “Pieraccini” dell’ospedale San Donato di Arezzo. L’occasione è stata la seconda lezione del nuovo ciclo della scuola per genitori “Insieme per crescere” di Confartigianato Arezzo. Protagonisti l’ispettore capo Walter dell’Arciprete, della polizia postale e, il professor Paolo E. Di Mauro, psichiatra, già responsabile del servizio tossicodipendenze dell’Asl di Arezzo.
Due gli aspetti del web esaminati nel corso della serata. Il primo, con l’ausilio di filmati, è stato illustrato dall’ispettore e ha riguardato in particolare uno dei temi più scottanti, ossia quello della pedopornografica online. “Attenzione – ha ribadito a più riprese l’Ispettore capo della polizia postale – attenzione perché non solo i vostri figli corrono rischi, ma voi stessi genitori potete essere responsabili, anche penalmente delle loro azioni.” Già perché i siti pedopornografici sono sotto il costante monitoraggio della polizia postale. “Basta una visione ripetuta di un filmato pedopornografico – ha ribadito dell’Arciprete – e si può rischiare una denuncia. Se vostro figlio senza rendersene conto divulga quel filmato i responsabili siete voi genitori.” Ma l’effetto choc sulle coscienze dei genitori lo ottengono i filmati, in particolare quelli che mostrano come i figli che credono al sicuro in camera loro, possono essere oggetto delle mire dei pedofili. Quale il consiglio dunque? “Monitorare sempre l’attività dei figli, non lasciarli soli, dialogare con loro.”
La seconda parte della lezione svolta dal professor Dimauro è stata invece attinente all’aspetto “dipendenze” connesso con la tecnologia e in particolare il web. “Il web è una grande opportunità – premette Di Mauro – perché mai nella storia dell’umanità si sono avute tante informazioni a disposizione in un tempo così rapido. Tuttavia può causare dipendenze.” I meccanismi attraverso i quali si generano le dipendenze sono gli stessi connaturati ad esperienze piacevoli della vita, come il cibo ed il sesso. “Meccanismi che agiscono nel cervello inducendo piacere – spiega l’esperto – e che nel caso del cibo e del sesso sono necessari alla continuazione della specie.” Gli adolescenti di oggi sono chiamati “nativi digitali”, una definizione che comprende tutti coloro i quali sono nati dopo il 1991. “Sono capaci di fruire gli strumenti informatici – spiega ancora Di Mauro – con una capacità tale che agli adulti è preclusa. Vi sono studi che mostrano come lo stesso encefalo sia cambiato, privilegiando la parte che genera queste competenze, a riprova che il cervello è plastico e risponde agli stimoli a cui è sottoposto.” Ma uno dei possibili rischi è l’isolamento. “Lo dice anche Papa Francesco – sottolinea Di Mauro – cogliendo le potenzialità del web, ma anche mettendo in guardia dal rischio isolamento.” Ma c’è di più. “Facebook – spiega ancora l’esperto – consente ad un adolescente, la cui personalità è ancora fluida, di nascondersi dietro una maschera, un avatar, e crea un interfaccia fra lui e gli altri. E’ il contrario di una normale relazione umana, che richiede tempo e fatica, qui è tutto facile, ma la dipendenza che si può creare, è il contrario della libertà.” E così nell’elenco delle dipendenze oggi sono annoverati comportamenti riprovevoli e contrari alla legge, come l’uso di sostanze stupefacenti, o il gioco d’azzardo, ma anche comportamenti leciti e talvolta anche socialmente accettati: lo shopping compulsivo, le dipendenze sessuali, le dipendenze da esercizio fisico, i disturbi del comportamento alimentare e le dipendenze tecnologiche. Cosa è invece la salute mentale? “E’ avere una pluralità di interessi – risponde l’esperto e non dipendere da nessuno di essi.” Quando la dipendenza diventa grave produce sintomi da astinenza anche pesanti. Quali? “Si può arrivare al disorientamento, ma anche a disturbi fisici, malesseri fino a veri e propri deliri. L’hanno già sperimentato nei Paesi dove la tecnologia è più diffusa, come la Corea del Sud e gli Stati Uniti. In Corea hanno creato dei “campus” per la rieducazione, dove i giovani devono vivere facendo di tutto ma senza internet, negli Usa invece stanno bandendo il wi-fi libero negli esercizi pubblici, in modo che i giovani possano disintossicarsi e riprendere i contatti umani.”
Insomma, se la tecnologia oggi ci offre spazi mai conosciuti prima, come sempre vale il monito ad un uso consapevole e intelligente delle opportunità. E per questo, per concludere Dimauro cita Sartre. Diceva infatti il grande filosofo: “Noi siamo condannati ad essere liberi