Deposito cauzionale:un atto di indirizzo assai modesto e poco convincente

All’indomani dell’incontro fra i sindaci dell’ex Aato 4 e l’autorità idrica toscana il Coordinamento CUPLA, (che nel suo insieme rappresenta, in questa provincia, oltre ventimila aderenti appartenenti a tutte le categorie del lavoro autonomo), rimane critico sul risultato scaturito.

Nel nostro precedente intervento, rimarcano dal CUPLA, dichiarammo che il deposito cauzionale inserito da Nuove Acque nell’ultima bolletta era un balzello illegittimo ed inopportuno che andava a gravare, perlopiù, su quella fascia di popolazione e di lavoratori autonomi già pesantemente penalizzata. Dicemmo anche, che ci saremmo aspettati dall’Amministrazione comunale aretina un forte impegno a difesa dei cittadini da perorare proprio nell’imminente incontro, che si sarebbe tenuto fra tutti i sindaci dell’ex Aato 4 e l’autorità idrica toscana.

Ebbene, l’incontro c’è stato ed è servito a far approvare un atto di indirizzo che verrà adesso trasmesso all’Ait stessa per la delibera finale alla quale Nuove Acque dovrà uniformarsi.

Un risultato assai modesto che poco ci convince e per nulla ci fa esultare; anzi, sottolinea la poca incisività e capacità politica di una amministrazione pubblica che, pur detenendo la maggioranza delle quote, si dimostra del tutto incapace a tutelare gli interessi dei suoi cittadini in un contesto di estrema difficoltà economica. Ed è anche dimentica perché questa popolazione ha già dato un forte contributo economico attraverso il costo tariffario, che è il più alto d’Italia, utilizzato per l’ammodernamento dell’intera rete idrica locale.

Ancora una volta, concludono dal CUPLA, dobbiamo con amarezza costatare l’inefficienza di una classe politica che continua a permettere che il pernicioso sistema di far cassa sulle spalle del cittadino per ripianare amministrazioni poche accorte o per far fare profitto, che da alcuni viene adottato come sistema, continua ad essere impunemente applicato nei fatti e condannato solo a parole.