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Decreto IRPEF. Tutte le novità per edilizia ed appalti

6 Maggio 2014
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È in vigore dal 25 aprile il cosiddetto decreto Irpef (o anche spending review) che contiene, tra le altre alcune misure di interesse per il comparto delle costruzioni, quali incentivi per l’edilizia scolastica, riduzione delle stazioni appaltanti e la pubblicazione on line dei bandi di gara. Il decreto-legge del 24 aprile 2014, n. 66, recante “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 2014, è stato ora assegnato alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato per la sua conversione in legge.

Pur non essendo previste risorse aggiuntive per il settore dei lavori pubblici, l’articolo 48 del decreto prevede una deroga al patto di stabilità per gli anni 2014-2015 fino ad un massimo di 122 milioni di euro per le spese sostenute dai Comuni per interventi di edilizia scolastica, consentendo agli enti locali di realizzare opere immediatamente cantieriabili, ma finora vincolate. Il comma 2 del medesimo articolo consente al CIPE di assegnare  nell’ambito della programmazione nazionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione relativa al periodo 2014-2020, fino all’importo massimo di 300 milioni di euro per l’attuazione di piani per la messa in sicurezza delle strutture scolastiche.

In materia di appalti pubblici, l’articolo 9 modifica articolo 33 del D.lgs. 163/2006 (Codice dei Contratti), istituisce nell’ambito dell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti operante presso l’Autorità dei contratti pubblici l’elenco dei soggetti aggregatori di cui fanno parte il Consip e una centrale di committenza, una per ciascuna Regione, che l’Amministrazione deve individuare entro il 31 dicembre 2014. In ogni caso il numero complessivo dei soggetti aggregatori presenti sul territorio nazionale non può essere superiore a 35. 

Il Governo anticipa poi con l’articolo 25 l’entrata a regime della fattura elettronica obbligatoria al 31 marzo 2015 nei confronti di tutte le pubbliche amministrazioni, comprese quelle locali, con la finalità di assicurare la tracciabilità dei pagamenti. Le fatture trasmesse obbligatoriamente attraverso il Sistema di interscambio – Sdi, dovranno riportare  anche il Codice Informativo di Gara (Cig) e il Codice Unico di Progetto (Cup).

L’articolo 26 del provvedimento introduce novità sulla pubblicazione dei bandi di gara e degli avvisi che avverrà solo online sui siti della Stazione Appaltante, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Osservatorio sui contratti pubblici e sulla Gazzetta Ufficiale, con un notevole risparmio per le imprese che si aggiudicano un appalto.

Il decreto dedica alcuni articoli (31-32) ai pagamenti arretrati della pubblica amministrazione, stanziando circa 9 miliardi per saldare i debiti alle imprese. Ma non per quelle dell’edilizia, che a quanto pare resteranno escluse dal meccanismo di certificazione e cessione del credito predisposto dal Governo.

Confartigianato Edilizia sostiene che “E’ inammissibile che per le imprese delle costruzioni non sia ancora stato definito un piano di rapido pagamento di tutti i debiti pregressi: il settore dell’edilizia è il più grande propulsore di nuovi investimenti che possono ridare vitalità all’intera economia del Paese”.



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