Pene più severe per colpire il fenomeno dei “prestanome” e chi favorisce l’esercizio abusivo dell’attività di dentista, riconoscimento della professione sanitaria svolta dagli odontotecnici.
Questa la posizione di Confartigianato Odontotecnici durante l’audizione del 25/3 presso la II Commissione Giustizia della Camera sul Disegno di legge A.C. 2281, già approvato dal Senato, in materia di esercizio abusivo delle professioni.
Confartigianato, attraverso le dichiarazioni del Presidente Nazionale Antonio Ziliotti ha sottolineato la necessità di norme che tutelino la legalità nel settore odontoiatrico, a vantaggio di tutti gli operatori e soprattutto dei pazienti.
La Legge sull’attività di odontotecnico è datata e non tiene conto dei rapporti di collaborazione tra l’odontoiatra e l’odontotecnico stesso, al quale molto spesso viene richiesto di verificare direttamente sul paziente la qualità delle protesi. E’ una situazione molto rischiosa per l’odontotecnico, considerate le norme penali per la repressione dell’esercizio abusivo delle professioni previste dalla proposta di legge. Va superata con il riconoscimento della professione sanitaria dell’odontotecnico e la conseguente previsione di un nuovo rapporto di collaborazione interprofessionale tra odontoiatra ed odontotecnico.
“Tale riconoscimento – ha detto Ziliotti – è fondamentale per il settore delle cure dentali perché permetterebbe di superare situazioni di ambiguità e incertezza e i rischi di irregolarità in cui spesso vengono a trovarsi sia gli odontoiatri che gli odontotecnici”.
Infine, Confartigianato Odontotecnici ha giudicato troppo lievi le sanzioni amministrative pecuniarie previste per l’esercizio abusivo di una professione o di un’arte ausiliaria delle professioni sanitarie, tra le quali rientra quella di odontotecnico. A questo proposito, Confartigianato ha chiesto di elevare il minimo ad euro 10.000 ed il massimo ad euro 25.000.