Il grido del Presidente di Confartigianato Imprese Toscana Ferrer Vannetti sui dati forniti dalla CGIA di Mestre "Conseguenze gravissime per la nostra economia"
Secondo i dati diffusi dall’Ufficio Studi dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese CGIA Mestre, dal 2012 al 2023 in Toscana il numero di imprese artigiane attive è diminuito di oltre il 24%, passando da 159.735 a 120.675.
Se questa tendenza non sarà invertita, non sarà da escludere che entro una decina d’anni sarà molto difficile ad esempio trovare un idraulico, un fabbro, un elettricista o un serramentista.
Il Presidente di Confartigianato Imprese Toscana Ferrer Vannetti ha così commentato i dati diffusi da CGIA Mestre “Si tratta purtroppo di una vera emergenza, anche culturale, che avrà conseguenze pesanti sulla nostra economia perché il saper fare degli artigiani è il vero motore della nostra eccellenza manifatturiera. Gli artigiani oggi chiudono a causa dei costi di gestione sempre più alti, per le imposte alte, per l’eccessiva burocrazia e per le difficoltà di accesso al credito. Motivi che scoraggiano anche il ricambio generazionale. Oggi gli artigiani hanno difficoltà a trovare sia manodopera qualificata che personale da formare. Il lavoro c’è, mancano i lavoratori ed in particolare quelli con le competenze necessarie alle esigenze aziendali. Questo problema deve essere affrontato in modo sistematico. Essenziale è avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro. Occorre riformare gli istituti professionali e tecnici ed investire su una istruzione che davvero fornisca delle competenze, a cominciare dall’uso delle tecnologie digitali, e punti sull’alternanza scuola lavoro come importante occasione di conoscenza dei tessuti produttivi e sull’apprendistato duale e professionalizzante”.