Cantiere di via Pievan Landi, l’allarme delle imprese
"Parcheggi ridisegnati e rischio congestione. Senza tempi certi e logistica chiara, l’area produttiva rischia il blocco"
Da alcune settimane i lavori per un nuovo supermercato stanno mettendo sotto pressione l’area industriale di via Pievan Landi, alle porte di Arezzo. Le criticità sono emerse in un incontro tecnico convocato negli uffici del Servizio Governo del Territorio del Comune di Arezzo, dove alcuni rappresentanti di Confartigianato hanno portato le istanze delle aziende della zona, in gran parte artigiane.
“Questo confronto segue una nostra precedente richiesta di correttivi alla localizzazione del cantiere – spiega Marco Domenichelli, Presidente del Comitato intercomunale Arezzo-Castiglion Fibocchi di Confartigianato – che inizialmente prevedeva perfino l’inagibilità dell’intero parcheggio a servizio dell’area artigianale sin dall’avvio dei lavori. Situazione che si è purtroppo verificata nei giorni scorsi”.
L’Associazione ha chiesto due rassicurazioni principali: tempi certi di ultimazione e un’impostazione chiara della logistica di approvvigionamento della nuova struttura. Sul primo punto, è stato riferito che la restituzione del parcheggio pubblico — ridisegnato secondo le normative vigenti — avverrà contestualmente alla consegna dell’immobile dal costruttore al committente, passaggio necessario per ottenere l’agibilità prevista per novembre. Gli stalli saranno leggermente più grandi, ma in numero inferiore rispetto all’attuale.


A preoccupare maggiormente gli imprenditori sono però due aspetti emersi dalla documentazione visionata. Il primo riguarda il parcheggio privato a servizio del punto vendita: pur risultando conforme alle norme, appare sottodimensionato. La continuità con il parcheggio pubblico rischia infatti di sottrarre spazio alle esigenze dell’area.
Il secondo nodo, ancora più delicato, riguarda la logistica dello scarico merci. I mezzi di rifornimento — presumibilmente di grandi dimensioni — accederanno dall’area industriale, ma non è chiaro come potranno effettuare le manovre di uscita considerati gli spazi ridotti della viabilità interna. Una gestione inadeguata potrebbe provocare blocchi della circolazione, danni ai veicoli in sosta e situazioni di rischio per l’incolumità.
“Dallo scorso aprile abbiamo segnalato a più riprese la necessità di soluzioni concrete e tempestive su questi punti – conclude Domenichelli – rimarcando la disponibilità delle imprese a collaborare. Ora chiediamo risposte operative che tutelino continuità produttiva, sicurezza e vivibilità dell’area”.