Acquedotto Vasariano. ANCoS tra i finanziatori della nuova illuminazione
Un fascio di luce sulla storia: un progetto corale per illuminare la memoria di Arezzo. All'inaugurazione il Presidente provinciale Ancos Angiolo Galletti
La sera del 23 luglio, Arezzo ha vissuto un momento di rara suggestione. Alle 21:30, tra gli applausi e lo stupore del pubblico, i 52 archi dell’Acquedotto Vasariano si sono accesi di nuova luce. Un’illuminazione a LED discreta ma scenografica ha restituito alla città uno dei suoi monumenti più simbolici, visibile finalmente anche nelle ore serali in tutta la sua maestosità.
L’intervento, promosso dalla Fraternita dei Laici, è stato possibile grazie al contributo di diversi sponsor privati, tra cui ANCoS APS – Associazione Nazionale Comunità Sociali e Sportive, associazione di promozione sociale che in oltre vent’anni di vita ha sostenuto molte iniziative benefiche e si è impegnata nella salvaguardia e nel restauro dei beni culturali. “Ha sostenuto l’operazione anche grazie alla sensibilità e all’impegno del sistema Confartigianato che ci ha segnalato l’iniziativa. – Precisa il presidente provinciale Ancos Angiolo Galletti – Un piccolo ma significativo gesto per contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale e storico del nostro territorio.“
Realizzato su progetto di Giorgio Vasari e completato nel 1603, l’acquedotto è una delle opere più importanti dell’architettura idraulica rinascimentale. Le sue arcate esterne, che richiamano gli antichi acquedotti romani, non solo rappresentano un valore artistico e tecnico, ma sono anche un simbolo dell’identità aretina. Da oltre quattro secoli conducono ancora oggi acqua – non potabile – da Le Caselle fino a Piazza Grande.
ANCoS APS, da sempre attenta alla promozione sociale, culturale e solidale, ha voluto essere parte attiva di questa operazione per riaffermare il proprio impegno concreto nel valorizzare le radici e l’identità dei territori. Un’azione che rientra nella più ampia visione di sostegno alla cultura come strumento di coesione e crescita comunitaria.
“Quando si é presentata l’opportunità di contribuire ad illuminare l’Acquedotto Vasariano, in collaborazione con Confartigianato imprese Arezzo,” – precisa il presidente provinciale Angiolo Galletti – abbiamo sentito il dovere di partecipare. Si tratta di una delle più interessanti opere ingegneristiche che il Vasari abbia mai progettato in termini di incanalamento delle acque. Realizzare un piano di illuminazione per le 52 arcate monumentali che connotano il paesaggio aretino é per noi un modo per valorizzare l’intera città. Speriamo nel nostro piccolo, come accaduto per altre opere in Arezzo, di aver dato il nostro contributo affinchè il ricordo e la bellezza di quest’opera rimanga per le generazioni future.”
“L’illuminazione dell’Acquedotto Vasariano è molto più di un semplice intervento tecnico: è un messaggio. – conclude Galletti – È la dimostrazione che, unendo le forze tra istituzioni, cittadinanza e mondo associativo, si può restituire splendore al passato e proiettarlo nel presente, con uno sguardo attento al futuro.”
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