“Accordo su dazi porta stabilità ma 15% pesa su 67,3 mld di export made in Italy in Usa”
E’ il commento del Presidente nazionale Marco Granelli ribadendo che gli Stati Uniti sono il secondo mercato mondiale per il Made in Italy
“La dichiarazione congiunta Usa-Ue sui dazi al 15% dovrebbe garantire stabilità delle relazioni con gli USA e quindi maggiore certezza alle nostre imprese per pianificare investimenti e attività commerciali. La percentuale del 15% incide in modo non neutrale sui prezzi delle merci scambiate. Ora l’Ue e il Governo italiano devono mettere in campo tutte le misure necessarie a garantire che non si verifichino manovre speculative da parte di operatori spregiudicati e a sostenere le imprese anche nella diversificazione dei mercati di sbocco dei nostri prodotti”.
E’ il commento del Presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli sull’accordo Ue Usa ribadendo che gli Stati Uniti sono il secondo mercato mondiale più importante per il Made in Italy, con un valore delle nostre vendite che, nei dodici mesi a giugno 2025, ha raggiunto i 67.327 milioni di euro, pari al 10,7% dell’export totale.
Secondo le rilevazioni di Confartigianato, nel primo semestre di quest’anno l’export manifatturiero italiano verso gli Stati Uniti è aumentato del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Motore di questa crescita è stato il settore farmaceutico, che ha registrato un’impennata dell’export in Usa del +77,9%, con un valore di 8.514 milioni di euro. A seguire, +19,6% per legno, carta e stampa, con un valore di 257 milioni di euro, e aumento dell’8% per le apparecchiature elettriche, con un valore di 1.488 milioni di euro. E ancora, il comparto alimentare e bevande ha mostrato un aumento del +5,3%, con un valore di 3.942 milioni di euro, e il settore della moda ha registrato un +3,1%, per un valore di 2.860 milioni di euro.
Ecco la mappa delle eccellenze produttive territoriali e il loro contributo alle esportazioni italiane negli Stati Uniti:
• Prodotti alimentari (4.891 milioni di euro): La Campania (18%) e l’Emilia-Romagna (17,1%) sono le regioni trainanti. A livello provinciale, Salerno (10,5%) e Parma (6,3%) si distinguono come i principali esportatori. del settore.
• Articoli in pelle (2.644 milioni di euro): La Toscana domina (36,4%), con Firenze che da sola genera il 33,1% dell’export del settore. La Lombardia (31,4%), con Milano in prima linea, è la seconda regione per importanza.
• Articoli di abbigliamento (2.440 milioni di euro): La Lombardia (37%) e la Toscana (19,9%) guidano l’export del settore, con le province di Milano (29,2%) e Firenze (16,1%) che si confermano centri nevralgici.
• Vetro, terracotta e ceramica (1.638 milioni di euro): L‘Emilia-Romagna contribuisce per il 40% dell’export di settore, in particolare la provincia di Modena (22,1%).
• Mobili (1.605 milioni di euro): Lombardia (26,8%), Friuli-Venezia Giulia (22,4%) e Veneto (20,9%) sono le regioni al top. La provincia di Pordenone detiene il 18,1% dell’export.
• Gioielleria e pietre preziose (1.479 milioni di euro): L’84,3% dell’export è generato dal “quadrilatero dell’oro” di Arezzo (33,9%), Vicenza (28,3%), Alessandria (11,9%) e Milano (10,2%).
• Calzature (1.342 milioni di euro): Milano (32,6%) e Firenze (26,7%) sono le province che dominano le esportazioni del settore.
• Armi e munizioni (542 milioni di euro): L’export è trainato dalla provincia di Brescia (35%) e da Pesaro e Urbino (17,7%).
• Articoli sportivi (178 milioni di euro): La provincia di Treviso detiene il 45,2% dell’export di settore.
“La nostra rilevazione – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – evidenzia come la forza dell’export italiano è profondamente radicata nel tessuto dei distretti produttivi e delle economie territoriali in cui sono protagonisti artigiani e piccole imprese. E’ questo patrimonio che va difeso. Bisogna intensificare gli sforzi per assicurare l’alta qualità della manifattura made in Italy, arma vincente e distintiva che i mercati sanno riconoscere ed apprezzare. E’ fondamentale muoversi come Sistema Paese, con un impegno deciso da parte del Governo e delle istituzioni a sostegno delle aziende e della competitività dei nostri prodotti, anche diversificando i mercati sui quali accompagnare le nostre imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni che si sono già dimostrate capaci di vendere i loro prodotti in molti paesi del mondo”.
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