Vannetti Confartigianato: bene il Decreto “del fare” ma adesso passiamo dalla teoria alla pratica e che il “fare” si faccia veramente

Vannetti Confartigianato: bene il Decreto “del fare” ma adesso passiamo dalla teoria alla praticae che il “fare” si faccia veramente “Il decreto del fare rappresenta un primo passo in avanti per ridare slancio all'economia del Paese. Ma ora servono altre misure capaci di fungere da trampolino per le imprese, soprattutto quelle dell'artigianato e del terziario di mercato, ormai stremate dal perdurare della crisi.” Mentre il Ministro dell'Economia dichiara di “vedere” l'inizio della ripresa, dal mondo artigiano giunge l'invito al Governo a d andare avanti con interventi di stimolo e ad impegnarsi con più coraggio sul fronte delle riforme. “Valutiamo positivamente – dice il presidente provinciale di Confartigianato, Ferrer Vannetti – le agevolazioni in materia di riscossione, che danno respiro ai contribuenti in difficoltà nella loro relazione con Equitalia. Ma, sul fronte fiscale, occorre maggiore coraggio per abrogare la disposizione sulla responsabilità solidale negli appalti che ha avuto come unico effetto quello di aumentare i già biblici tempi di pagamento fra imprese. In materia di accesso al credito e di sostegno agli investimenti – continua Vannetti – riteniamo che vadano migliorate le disposizioni riguardanti il Fondo Centrale di garanzia per le Pmi che, insieme alla riedizione della legge per il finanziamento di macchinari ed impianti, potrebbero dare ossigeno alle imprese. Critico invece il giudizio sugli interventi per contenere i costi energetici delle Pmi per il modestissimo effetto della riduzione del prezzo dell'energia e l'assenza di riequilibrio del carico fiscale sulle bollette delle imprese.”“Sul fronte delle semplificazioni e della trasparenza dei rapporti tra amministrazioni, imprese e cittadini – nota Vannetti – appare apprezzabile l'introduzione del principio del risarcimento per chi subisce i ritardi della PA”. Passi in avanti anche per le semplificazioni in materia ambientale e della sicurezza sul lavoro, con le norme riguardanti il trattamento delle rocce e terre da scavo, che abrogano la complessa procedura a carico dei piccoli cantieri, e la possibilità di semplificare (con un prossimo decreto) la valutazione dei rischi per le attività a basso rischio infortunistico. “Per quanto riguarda, infine, le Zone a burocrazia Zero e le sperimentazioni amministrative – conclude Vannetti – si tratta di misure in sé valide, ma che rischiano di sovrapporsi a norme analoghe già contenute in precedenti provvedimenti, creando grande confusione ed incertezza giuridica.