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Soffia un venticello di ripresa sul comparto Legno Arredo Gambacci: “Ma per parlare di vera ripresa bisognerà attendere il 2014”

1 Gennaio 2013
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“Soffia un tenue vento di ripresa, ma la ripresa vera non si avrà prima del 2014”. Esordisce così in una intervista il presidente nazionale della Federazione Legno Arredo di Confartigianato Imprese, Domenico Gambacci, che aggiunge: “I primi dati in nostro possesso confermano che forse il peggio è passato; del resto, una congiuntura negativa come quella che abbiamo vissuto non ha precedenti per tempi e dimensioni. Siamo orgogliosi di un dato oggettivo: il segmento “legno arredo” dell’artigianato, a fronte di un calo di fatturato importante e della chiusura di numerose aziende, ha fatto registrare un modesto calo degli addetti. Credo che sia un messaggio chiaro a tutti coloro che intendono demonizzare il comparto dell’artigianato: noi andiamo fieri delle nostre aziende e delle nostre maestranze – prosegue il presidente Gambacci – e in un momento veramente difficile abbiamo tentato di salvare le une e le altre, sobbarcandoci costi economici non indifferenti, ma l’artigiano è proprio questo: grande attaccamento ai propri collaboratori e alle proprie attività. La ripresa che fa capolino ha bisogno di essere sostenuta; le nostre aziende hanno bisogno di rinnovarsi e riorganizzare cicli produttivi: è finito il tempo in cui si aspettava il cliente in “bottega”. Per quanto riguarda le esportazioni, i Paesi che hanno risposto in maniera peggiore, riscontriamo a livello europeo la Gran Bretagna, la Spagna e la Grecia e a livello mondiale gli Stati Uniti, verso i quali il calo delle esportazioni ha superato il 30%. Molto meglio sono invece andati i mercati francese e tedesco, dove continuiamo a essere i primi esportatori di arredamenti. Le imprese del nostro settore si stanno riorganizzando nel cercare di fare prodotti per qualsiasi tipo di mercato e per qualsiasi genere di …portafogli del consumatore ed è questa la strada che debbono imboccare i colleghi imprenditori. Elasticità nella produzione e – diciamocelo pure – riappropriazione di quello spirito di avventura tipico di noi artigiani. Sul fronte interno – sono ancora parole di Gambacci – la crisi del mercato immobiliare ha di fatto precluso ogni speranza di mercato per le nostre aziende, ma anche qui ci sono da rivedere le politiche commerciali adottate: il mercato italiano è composto in prevalenza da giovani coppie che, oggettivamente, hanno un minor potere di acquisto. Dobbiamo allora privilegiare di meno il lusso e di più la funzionalità; dobbiamo attuare politiche di vendita trasparenti nei confronti della clientela, trasmettendo a quest’ultima la fiducia che debbono avvertire in noi”. Molto importante, a questo proposito, la rivisitazione in atto del sistema fieristico locale, con riferimento alle provincie di Arezzo, Perugia e all’Alta Valle del Tevere. Nello specifico, si allude alla Mostra del Mobile di Città di Castello, in programma a fine settembre che si presenta con un abito nuovo, decisa a diventare un punto di riferimento dell’arredamento del Centro Italia e alla nuova Fiera dell’Arredamento Abit.Ar, programmata per fine ottobre nel nuovo Arezzo Fiere e Congressi, dove il direttore Raul Barbieri ha dimostrato una determinazione particolare nel supportare la categoria con l’allestimento di un evento importante, che ponga fine alle critiche nate dopo l’edizione 2009 di Italia Arreda. Molto positivi i primi incontri tenuti fra la Federazione Provinciale Legno e Arredo e il Direttore di Arezzo Fiere e Congressi Raul Barbieri, finalizzati all’organizzazione di una rassegna di elevato spessore. E comunque, anche in entrambe le aree geografiche che abbracciano Umbria e Toscana, cominciano a tirare i primi venti di ripresa. Gambacci conclude ricordando che si aspettava aiuti più concreti dal governo centrale, per quanto sia doveroso riconoscere che per la prima volta l’artigianato sia stato preso in considerazione anche all’indomani delle elezioni e non come accadeva in passato, quando gli artigiani costituivano la classica “spina dorsale” dell’economia italiana soltanto nel periodo della campagna elettorale. “Ci aspettiamo ancora tempi duri – sottolinea il presidente nazionale della Federazione Legno Arredo di Confartigianato Imprese – ma occorre ricordare a tutti che la benzina nel “motore” Italia ce la mettiamo noi, grazie alla nostra creatività e alla professionalità dei nostri addetti, che debbono essere definiti come dei veri e propri “maestri” e che quindi sono un patrimonio del “Paese” Italia, da tutelare e valorizzare. Noi ci siamo e intendiamo recitare la nostra parte!”.



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