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Sicurezza in città e non solo, l’allarme di Confartigianato

Il Presidente di Zona Aretina Leonardo Fabbroni "Furti, microcriminalità e degrado; è necessaria una svolta decisa"


Siamo di fronte ad un vero e proprio allarme sicurezza e non è più possibile voltare lo sguardo. Ormai da tempo siamo di fronte ad una situazione totalmente fuori controllo

La denuncia arriva dal nostro Presidente di Zona Aretina Leonardo Fabbroni di fronte al susseguirsi dei continui fatti di criminalità che attanagliano da tempo imprese, famiglie e cittadini.

“Non si tratta più di semplice percezione – dice Fabbroni – ma di fatti che ogni giorno scuotono l’animo di cittadini ed imprese. Si va dai furti organizzati da vere e proprie bande ai danni delle imprese orafe fino alla microcriminalità che danneggia giornalmente le piccole attività, cittadini giovani e anziani”.

“La zona che va da piazza Guido Monaco fino alla stazione è ormai diventata terra di nessuno, i controlli sono diventati troppo rari e gli interventi tardivi. Purtroppo la situazione si allarga ad altre zone della città: Piazza Giotto, Piazza Sant’Agostino, Saione, le scale mobili, via Petrarca e la Cadorna non vivono di sicuro una situazione più facile”, sottolinea Fabbroni.

L’associazione di Via Tiziano ha raccolto alcune testimonianze degli associati della zona.

Ogni giorno i miei clienti rimangono sorpresi dallo stato di degrado della zona – commenta la titolare di un’attività ricettiva della zona – c’è paura ad uscire la sera, ma anche solamente a passeggiare nelle ore del giorno. La nostra sensazione è che il protrarsi di questa situazione possa portare nel tempo ad un calo della clientela. La situazione – spiega – non è più sostenibile assistiamo ogni giorno a risse, schiamazzi continui. Quanto uscito negli ultimi due mesi nei giornali rappresenta solo una parte di quanto siamo costretti a vivere ogni giorno”, conclude.

“I piccoli interventi di manutenzione e di decoro, non sono più sufficienti, adesso è proprio necessario un intervento attivo delle forze dell’ordine. Non possiamo essere lasciati da soli ad affrontare una situazione ormai ampiamente sfuggita di mano”, sottolinea Leonardo Fabbroni “La ristrutturata di piazza della stazione, le piste ciclabili, la nuova illuminazione e i giardini fioriti non bastano più come biglietto da visita”, conclude

“Al momento il problema sicurezza nel centro città e nello specifico Piazza Guido Monaco è fortemente presente e preoccupante”, racconta un altro titolare di una nota struttura ricettiva. “Il riscontro della nostra clientela è preoccupante. Esprimono e questo non era mai successo, un senso di insicurezza una certa paura ad uscire la sera perché soprattutto in quelle ore la piazza è teatro di spiacevoli eventi”, spiega. “Più volte, negli ultimi mesi, ci siamo trovati ad affrontare accessi spiacevoli di personaggi borderline, sono cose che prima erano impensabili e che oggi purtroppo accadono a danno del nostro duro e serio lavoro”, aggiunge. Tutto questo rappresenta una grave ferita per tutta la città, per chi ci abita e per chi ci soggiorna. Piazza Guido Monaco e i giardini del Porcinai, sono la porta di accesso alla città, una cartolina ormai diventata impresentabile”, conclude il titolare.

Quello che chiediamo”, spiega Leonardo Fabbroni ”è un serio coinvolgimento delle istituzioni cittadine e delle forze dell’ordine, ci auguriamo che il confronto con il Prefetto sia davvero costruttivo e che possa portare a delle soluzioni immediate”, sottolinea Fabbroni “perché la percezione della poca sicurezza non riguarda solo le attività economiche e il turismo ma investe tutta la cittadinanza.”

“La nostra associazione di imprenditori e anche il sindacato pensionati si fa portavoce da sempre della sicurezza e sostiene le forze dell’ordine, siamo sicuri che la loro presenza non costante nelle zone calde della città non sia dovuto ad inefficienza, ma alla scarsità dei mezzi a disposizione e ai continui tagli che vanno a danno della sicurezza. E’ arrivato il momento di cambiare, per questo il nostro appello vuole essere da stimolo ad una maggiore attenzione delle istituzioni. Una città come Arezzo non merita di versare in una tale situazione di degrado”, conclude il presidente Fabbroni.



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