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Scoprire l’attualità dell’enciclica Caritas in veritate lectio magistralis dell’economista Stefano Zamagni al Festival della Persona

1 Gennaio 2013
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Domenica 19 settembre, a partire dalle 17.00 presso la sala Michelucci della Prefettura di Arezzo, il prof. Stefano Zamagni terrà una lectio magistralis sulla Caritas in veritate, l'enciclica sociale di Papa Benedetto XVI. L'appuntamento, si inserisce negli eventi preparatori del Festival nazionale della Persona promosso da Confartigianato e che porterà dal 23 al 25 settembre ad Arezzo decine di personaggi di livello nazionale del mondo della cultura, della politica e dell'economia. La lectio magistrali del prof. Zamagni, è un appuntamento altamente qualificato e che si pone l'obiettivo di contestualizzare l'ultima enciclica che ha contribuito lui stesso a redigere. «Un'enciclica da non depositare in libreria, ma che ci deve interrogare per accrescere la qualità della vita personale e sociale perseguendo valori di comunità». Un maestro come Zamagni ci guiderà a scoprire l’attualità di Caritas in veritate, un'enciclica che riconosce che «senza forme interne di solidarietà e di fiducia reciproca, il mercato non può pienamente espletare la propria funzione economica». E la solidarietà e la fiducia non sono principi astratti da «sermone» o da contemplare solo nei vari codici etici, ma hanno bisogno di scelte aziendali ed operative che trasmettono trasparenza, onestà e responsabilità. Nell’enciclica si «sdogana» ulteriormente l’impresa sociale non profit ove si afferma che «accanto all’impresa privata orientata al profitto, e ai vari tipi di impresa pubblica, devono potersi radicare ed esprimere quelle organizzazioni produttive che perseguono fini mutualistici e sociali». Questi fini secondo Zamagni vanno raggiunti evitando sia i rischi insiti nel paternalismo assistenzialista di stampo statalista, sia i rischi insiti nel modello del cosiddetto «conservatorismo compassionevole», che vorrebbe relegare la redistribuzione della ricchezza a singoli atti filantropici che avvengono successivamente alla fase della creazione della ricchezza e slegati da un vero e proprio sistema di welfare, per aiutare i più poveri, gli sconfitti del mercato. In questo contesto, le imprese devono perseguire fini sociali e fini economici attraverso un’integrazione fra shareholders e stakeholders nel «convincimento che la gestione d’impresa non può non tenere conto degli interessi dei soli proprietari della stessa, ma deve anche farsi carico di tutte le altre categorie di soggetti che contribuiscono alla vita dell’impresa: i lavoratori, i clienti, i fornitori dei vari fattori di produzione, la comunità di riferimento» con la considerazione di «realizzare un’economia che nel prossimo futuro sappia porsi al servizio del bene comune».



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