"Perchè i nostri figli non si piacciono": questo il tema del 3° appuntamento della Scuola per Genitori, organizzato da Confartigianato, che si è tenuto all'Auditorium dell'ospedale San Donato di Arezzo. Protagonista, di fronte ad un attento e numeroso pubblico di genitori, la nota psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi alla sua terza partecipazione alla Scuola per GenitoriPerchè i nostri figli non si piacciono? Ha esordito Parsi, ricordando il titolo dell'incontro. "Voglio – ha detto subito l'esperta – alcuni input, come se fossero altrettanti sassolini nello stagno.""Intanto – ha precisato – bisogna distinguere fra bambini, preadolescenti, adolescenti. Sono situazioni molto diverse. Il cervello di un bambino fa il primo "scatto" a due anni, a 3 anni fa un altro "scatto", cominciano a delinearsi i ruoli familiari. Così i maschi vogliono sposar la mamma, mentre le bambine hanno una passione per il papà. Il padre in entrambe le situazioni è molto importante, e determinante e ciò ce lo conferma la scienza affermando che la prima cosa che ricorda il bambino è la voce del padre, non quella della madre. Il feto è molto stimolato dai suoni, dalla musica, ascolta le tensioni.". E poi riprende: " Mi sento di darvi un consiglio: ascoltate i bambini: Essi ascoltano tutto, dal primo momento, ovvero da quando sono in grembo alla madre". Bambini come "opere d'arte". "In un solo bambino – prosegue Parsi – ci sono tutte le meraviglie del mondo, tutte le opere d'arte del mondo. Se un bambino non si piace è perchè ha avuto una delusione fin da quando era nel grembo materno."Poi la psicologa prende a prestito un'espressione di Nietzsche: "gli uomini e le donne di oggi sono eserciti, l'un contro l'altro armato". "Esercito – spiega la Parsi – significa guerra. Allora noi dobbiamo dire che uomini e donne non sono rappresentano un esercito, ma persone diverse, con predisposizioni diverse, che si incontrano e si uniscono compendiandosi. In questo modo vi è un'energia doppia, maschile e femminile, perchè il cuore non è dato dall'identità di genere."Dall'analisi della persona, la Parsi passa a quelle che definisce "agenzie educative". Ossia: la famiglia, la scuola, i mezzi di comunicazione di massa, ai quali va aggiunto internet. "Noi oggi – dice – non possiamo educare i figli se non conosciamo internet. Oggi i ragazzi non parlano che di facebook, già i blog sono superati, figuriamoci le chat. Ma uno che vive una vita del tutto virtuale, vive una vita triste. Allora – sottolinea – se vogliamo intervenire, dobbiamo essere competenti come loro. Io li chiamo la "generazione Assange". Sapete qual è la parola più digitata dai ragazzi in internet? E' "sex" E sapete al quarto posto cosa c'è? Il Grande fratello. E poi Amici".L'esperta mette in guardia i genitori. "Questi ragazzi che vanno a scuola scortati, vanno a fare ginnastica scortati, sono scortati sempre, poi vanno su internet senza scorta."Da internet si passa alla scuola e ai voti. Parsi è lapidaria: "L'autostima a scuola è basata sui voti, io sono contraria agli schiaffi e ai voti. Sono per il 10 e lode politico. I bambini non si votano. I bambini non votano, quindi non si votano. Mettere i voti ai bambini dai 6 ai 10 anni è quanto di più deleterio si può fare al mondo. Invece i bambini, che sono l'oro e il petrolio del mondo, hanno diritto al meglio."E allora cosa si deve fare? "Il bambino – risponde Parsi – ha bisogno di noi, ha bisogno che ci giochiamo. Quando amiamo i bambini, loro ci amano subito. Ricordiamo che i ragazzino non chiedono molto, chiedono TUTTO. In cambio restituiscono TROPPO."E allora, cari genitori, andateci giù con le coccole. "Le coccole -dice Parsi – fanno crescere il cervello. Contro la depressione ci vogliono le coccole. Non voglio fare Papa Giovanni, ma se tornate a casa e avete un bambino, dategli un bacio, una carezza. I bambini sono grandi spugne ed enormi orecchie."Così i bambini sanno tutto, ascoltano tutto. E dicono anche dei "no". "Non spegnete quei "no" – dice la Parsi, non parlate di capricci. Quei no sono provocazioni, grida di aiuto, opposizioni. Perchè i bambini, quando odiano, sono "odio", ma quando amano, sono "amore."
MARIA RITA PARSI SPIEGA: “PERCHÈ I NOSTRI FIGLI NON SI PIACCIONO” LA PSICOLOGA: “L’AUTOSTIMA NASCE GIÀ NEL GREMBO MATERNO”
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