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L’allarme di Confartigianato, si cercano 270 mila lavoratori in tutta Italia. Il lavoro c’è ma manca personale ad ogni livello e in ogni settore

Maurizio Baldi: forza lavoro sempre più difficile da reperire. Numeri allarmanti, si tratta di una emergenza non più rinviabile


“La quota di assunzioni difficili da reperire sta aumentando vertiginosamente negli ultimi anni. Nel 2023 è stata superata la quota del 50%”. Un dato allarmante messo in risalto dal presidente di Confartigianato Imprese Arezzo, Maurizio Baldi “La rilevazione – sottolinea Baldi – emerge dall’ultimo rapporto sull’economia del nostro territorio, presentato dalla Camera di Commercio di Arezzo e Siena“.

Se da un lato il tasso di disoccupazione ci parla di una provincia in buono stato di salute, dall’altro ci mette di fronte a una difficoltà per le imprese non più procrastinabile. I dati dell’ufficio studi di Confartigianato stimano che il costo per le pmi legato al mismatch connesso a lunghi tempi di ricerca dei lavoratori ammonta a 83 milioni di euro nella sola provincia di Arezzo, ed è pari allo 0,81% del valore aggiunto a livello nazionale e 0,91% a livello territoriale.

I numeri rispecchiano in maniera molto fedele alla realtà, quello che viviamo sulla nostra pelle. Le aziende continuamente sono in cerca di personale specializzato e non, da inserire nel proprio organico. I nostri sforzi – sottolinea Baldi – sono massimi e lo dimostra il fatto che abbiamo sviluppato buone pratiche per cercare di lenire il problema. In primis la nostra agenzia per il lavoro continuamente in opera per raggiungere il match tra domanda ed offerta”.

Tutto il sistema a 360 gradi deve però essere in grado di creare le condizioni per abbassare una percentuale preoccupante.

È necessario che associazioni di categoria, istituzioni, e scuola stringano un patto più solido di quello attuale. È fondamentale – aggiunge Baldi – che i nostri ragazzi siano accompagnati in un percorso di formazione ed orientamento in linea con le numerose opportunità che si presentano alla conclusione del ciclo scolastico”, aggiunge Baldi.

Il dialogo con la scuola è apertissimo, ma ancora non basta. “Effettuiamo ogni anno collaborazioni proficue con gli istituti che aprono le loro porte e ciò che ci auguriamo è che in futuro siano sempre di più e propense ad accompagnare i ragazzi verso un mondo del lavoro pieno di opportunità”, commenta il presidente di Confartigianato Imprese Arezzo.

Viviamo come noto una crisi demografica senza precedenti e ne stiamo vivendo in pieno le conseguenze. Ora è il momento di rimboccarsi le maniche perché il rischio è quello di cedere fondamentali quote di mercato e sprofondare in una recessione dai profili inediti. La priorità è quella di guidare insieme alle principali istituzioni un cammino che porti il nostro sistema economico a non soffrire più la strutturale mancanza di forza lavoro”, conclude Baldi.



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