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Infrastrutture. Confartigianato “Arezzo ancora al palo sulle principali opere pubbliche”

Il Segretario Alessandra Papini “Rotatoria Via Fiorentina e raddoppio del Baldaccio, troppi ritardi. L'economia aretina ha bisogno di infrastrutture moderne”


“Arezzo è tornata a splendere tra le mete turistiche italiane, ma ora deve anche consolidare la sua vocazione di città a misura di impresa, perché l’impresa rimane il principale core business del nostro territorio”.

Il segretario della Confartigianato Imprese Arezzo, Alessandra Papini lancia un messaggio alle istituzioni locali per una svolta sulle infrastrutture cittadine.

In questi ultimi anni, soprattutto dopo il Covid le nostre imprese hanno dimostrato una capacità di reazione davvero eccezionale, ci troviamo però a dover denunciare dei problemi di mancata modernizzazione delle nostre infrastrutture viarie e di accesso alle aree artigiane ed industriali della città”, sottolinea Papini.

Focus sullo snodo di via Fiorentina, “i lavori sono ripartiti, ma siamo davvero troppo indietro rispetto alla tabella di marcia, l’opera è di grandissima utilità per l’accesso al polo fieristico e a tutta l’area produttiva della città. In una visione di espansione delle attività legate ad Arezzo Fiere e dell’insediamento di nuove aziende è necessario che al più presto l’opera sia fruibile”, aggiunge il segretario di Confartigianato.

Più avanti i lavori per il raddoppio della canna del Baldaccio. “Anche questa è un’opera di grande valore ed utile al tessuto economico della città, ma ancora una volta, rispetto a quanto ci aspettavamo, la conclusione dei lavori si sta prolungando. Siamo sicuri che l’idea di città e mobilità dell’amministrazione sia corretta, ma abbiamo urgente necessità di vedere i progetti messi a terra e ci riferiamo anche a tutta la viabilità tangente alla città che, dopo il braccetto che dalla rotonda di Ceciliano che si congiunge con via Buonconte Montefeltro sembra essersi improvvisamente bloccata, dimostrando così di scarsa utilità quanto già eseguito”, sottolinea Papini.

Rimane ormai da anni aperto il capitolo della Due Mari. “Nonostante i ripetuti annunci che si sono susseguiti negli anni da parte del Governo e della Regione, dobbiamo constatare che ad oggi dell’opera che favorirebbe la comunicazione stradale di tutto il centro Italia non se ne ha traccia per quanto riguarda il tratto aretino”, commenta Papini.

“Un’altra opera, a nostro parere fondamentale, per dare respiro al traffico e favorire il trasporto di merci è il raddoppio del raccordo autostradale che ad oggi si dimostra essere del tutto insufficiente per servire una città dalla doppia vocazione: turistica e industriale, non possiamo perdere anche questa occasione in vista di una augurabile nuova destinazione da un lato dell’interporto di Indicatore, dall’altro dell’area Lebole alle porte delle città e del polo fieristico”, aggiunge.

“Conosciamo anche noi le varie problematiche burocratiche nelle quali si incorre quando in testa si hanno grandi progetti, ma a questo punto dobbiamo rilevare che di tempo ne è trascorso a sufficienza per ammodernare nei fatti una città che anche per quanto riguarda le sue principali vie di accesso soffre delle carenze ormai da decenni, ma che sono colmabili e da colmare. Non possiamo correre il rischio di rimanere indietro rispetto alle città a vocazione produttiva come la nostra”, conclude Papini.



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