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Indicazione obbligatoria dell’origine dei prodotti: piace a Confartigianato la proposta UE Vannetti: “Etichetta obbligatoria significa tutelare chi acquista e rilanciare i consumi”

1 Gennaio 2013
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Le nuove misure, che introducono l'indicazione di origine obbligatoria per tutti i prodotti (scarpe, giocattoli, elettronica, cosmetici ecc.) presentate Bruxelles dal Vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani rappresentano una buona notizia per le imprese italiane. “ Finalmente si colma un vuoto normativo dell’Europa, rimasto l’unico continente a non disporre di tutele per l’origine dei propri prodotti e delle merci importate”.Questo il commento del Presidente di Confartigianato imprese Arezzo circa le nuove misure sul ‘made in’ proposte dalla Commissione Ue. Si tratta di un pacchetto di misure a tutela del consumatore tra cui l’obbligatorietà dell’indicazione di origine sia per i Paesi UE che extra UE. L'art. 7 della proposta prevede infatti che i fabbricanti e gli importatori devono assicurare che i prodotti rechino l'indicazione del paese di origine del prodotto o, se le dimensioni o la natura del prodotto non lo consentano, tale indicazione deve essere fornita sulla confezione o in un documento di accompagnamento del prodotto. Per i prodotti fabbricati nell'Unione, l'indicazione deve fare riferimento o genericamente all'Europa o ad uno Stato membro.Secondo Confartigianato “Le proposte legislative adottate dalla Commissione Europea, che ci auguriamo possano entrare in vigore al più presto colgono molteplici obiettivi: valorizzare il patrimonio manifatturiero dell’artigianato e dell’impresa diffusa, difendere il diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della contraffazione con un comune impegno delle autorità di vigilanza dei Paesi europei”.“Confartigianato – sottolinea Vannetti Ferrer – si batte da sempre per una chiara e inequivoca identificazione dell'origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca il Made in Italy e i consumatori sono disposti a pagare di più pur di avere un prodotto fatto in Italia, a regola d'arte. Più informazione e maggiore trasparenza – conclude Vannetti- si tradurranno in rilancio dei consumi. Secondo una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato infatti 1 cittadino europeo su 3, vale a dire 130 milioni di persone nella Ue, sceglie cosa acquistare sulla base dell’origine dei prodotti riportati in etichetta. In Italia l’attenzione all’origine dei prodotti riguarda 25 milioni di persone.”



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