Il nido d’infanzia e il suo ruolo nell’educare i bambini di oggi

L’importanza del nido per i bambini di oggi. E’ stato questo il tema dell’ultima serata di “Insieme per crescere”, la scuola per genitori di Confartigianato, che si è tenuta all’Auditorium Pieraccini dell’ospedale San Donato di Arezzo. Protagonisti il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Grazia Sestini e Maurizio Parente, pedagogo presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze, ricercatore ed esperto di politiche familiari, dell’infanzia e dell’adolescenza.

La serata è stata dedicata all’analisi di tutti gli aspetti che riguardano il bambino e la sua accoglienza nell’asilo nido come momento educativo del suo percorso di crescita e di costruzione della sua identità, in rapporto con la famiglia e in collegamento con le altre strutture educative del territorio, la scuola dell’infanzia, i servizi sociali e sanitari e gli altri soggetti che si occupano della prima infanzia.

Ad aprire i lavori è stata Grazia Sestini che ha sottolineato l’importanza del nido nella crescita edcativa dei bambini di oggi. “Bambini – ha detto Sestini – che oggisono sempre di meno e sempre più sono figli unici.” La conseguenza? “Spesso i nostri bambini si relazionano solo con adulti, genitori, zii, nonni, e ancor più spesso nei loro confronti riserviamo ogni nostra attenzione e ogni nostra aspettativa risultando iperprotettivi.” In questo consesto il nido diventa l’occasione per poter stare insieme ad altri coetanei, con i quali giocare e relazionarsi, in uno scambio “fra pari”.

Maurizio Parente è poi entrato nel merito dei “nidi d’infanzia”, illustrando il giusto modo di approccio del personale nei confronti dei bambini e delle famiglie.

“Tutto questo è molto importante – ha sottolineato – perchè un corretto approccio favorisce la costruzione dell’dentità del bambino.” Dunque stretto rapporto con le famiglie e con gli Enti locali e i Sevizi Sociosanitari della zona. Ambienti accoglienti, ma anche tanti stimoli e attenzioni sia sul piano igienico che su quello alimentare: al centro il bambino, che deve essere valorizzato a 360 gradi. Le altre parolechiave sono valorizzazione delle differenze, dialogo e relazione.

“L’accoglienza – ha spiegato Parente –   è un momento fondamentale per il bambino ma anche per la famiglia, sopratutto nei primi momenti è indispensabile superare tutte le paure, come il distacco e quindi la paura dell’abbbandono, sia da parte del bambino ma anche quello dei genitori, che percepiscono una sorta di senso di colpa per aver “abbandonato” il bambino al nido.” Invece, “Lasciare il bambino al nido – sottolinea Parente – non è abbandonarlo, ma dargli una opportunità. In questo contesto il nido stesso diventa uno spazio di educazione alla genitorialità, dove è importante anche condividere con gli altri adulti la propria esperienza.”

In chiusura ha preso nuovamente la parola il Garante Sestini domandando se il tempo richiesto per l’inserimento è un tempo necessario o se fanno bene i nordici a tagliare il cordone ombelicale in breve tempo e con decisione ferrea.

La risposta di Parente sottolinea l’importanza del momento dell’inserimento: “Io credo che 5 giorni di inserimento sia un tempo idoneo. Quello dell’inserimento è un momento delicato e importante, bisogna dare al bambino il tempo di “digerire” il passaggio dal contesto familiare ad un altro ambiente.”

E per terminare una conclusione finale. “Spesso – dice Sestini – si ha la tentazione di voler vedere nei bambini quello che noi adulti vorremmo che fossero. Invece bisogna prendere coscienza del fatto che il bambinio è un’altra persona, questo non significa rinunciare ad educarli, ma rispettare la loro personalità.”