Il decalogo di Confartigianato Imprese Arezzo ai candidati aretini. E' stato presentato ieri pomeriggio all'Hotel Etrusco, presenti i vertici di Confartigianato Imprese Arezzo e moltissimi artigiani, oltre ai tre candidati aretini al parlamento: Maurizio Bianconi (Pdl), Marco Donati (Pd), Giorgio Guerrini (Udc).
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Le richieste della base sono state presentate dal presidente provinciale Ferrer Vannetti che ha sottolineato come si tratti di un pacchetto volto a rilanciare l'economia e far uscire il paese dalla crisi. “Noi siamo imprenditori – ha sottolineato Vannetti – abituati alla concretezza e alla pragmaticità. Quelle che presentiamo sono le richieste minime, ma indifferibili, per evitare che la recessione in questo paese si aggravi ancora di più di quanto non lo sia oggi con conseguenze inimmaginabili per tutti.”Ecco dunque le priorità. Al primo posto il fisco. Le imprese chiedono la riduzione delle tasse, ma chiedono anche semplificazione e razionalizzazione. In particolare gli artigiani chiedono che la tassazione sia adeguata alle dimensioni dell'azienda, evitando di adottare sempre tassazioni a “taglia unica”. Chiedono inoltre di scongiurare l'ulteriore aumento dell'IVA (prevista a luglio 2013), rendere neutrale la tassazione rispetto alla forma giuridica dell'impresa, ridurre l'Irap, rivedere i criteri per la determinazione del reddito d'impresa, escludere dall'Imu gli immobili strumentali, ridefinire la Tares, rivedere la riscossione coattiva delle tasse, eliminando il fermo amministrativo e il pignoramento dei beni strumentali, razionalizzare i regimi tributari, incentivare le start up e rivedere il minimale Inps. A corollario un nuovo “patto fiscale” con le risorse recuperate dall'evasione che devono essere destinate a cittadini e aziende, dunque vincolate al rilancio dell'economia.Il credito è il secondo punto del decalogo. Confartigianato chiede di favorire l'accesso al credito, potenziare i Confidi e valorizzare il ruolo delle associazioni di categoria. Nei confronti del sistema bancario soprattutto locale sicuramente ipotizzare una ristrutturazione dei mutui attualmente in vigore (dilatazione scadenza) sicuramente consentirebbe alle imprese di avere una ventata di aria fresca per la gestione finanziaria aziendale.Il tema della semplificazione al terzo posto. La riduzione della burocrazia è vitale per gli artigiani, che chiedono di potenziare la trasmissione dei documenti in via digitale, di completare la riforma degli sportelli unici, di accelerare il portale “Impresainungiorno”, di implementare lo sportello unico per l'edilizia. In tema di ambiente numerose richieste: accelerare sull'autorizzazione unica ambientale, stabilire un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, semplice e non oneroso, evitare le complicazioni che si accompagnano sempre alle nuove norme. Semplificazione fa rima anche con sicurezza sul lavoro: gli artigiani reclamano un intervento, massiccio, anche in questo campo.Affermazione internazionale e tutela dell'identità italiana al quarto posto. Significa che il made in Italy va tutelato e promosso non solo a sostegno delle esportazioni ma anche come chiave per attrarre turismo nel Paese.Mercato del lavoro: questo il 5° punto del decalogo. Gli artigiani apprezzano la “flessibilità governata e contrattata”e sono contro le recenti penalizzazioni, in particolare sui contratti a tempo determinato. Far ripartire l'occupazione – dicono – significa anche promuovere la flessibilità delle tipologie contrattuali e degli orari di lavoro. Al pari della lotta all'evasione fiscale chiedono lotta al lavoro nero, così come chiedono la diminuzione del costo del lavoro con la revisione del cuneo fiscale e retributivo. Confartigianato chiede inoltre la riorganizzazione dei servizi all'impiego, il rilancio dell'apprendistato, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per tutto il 2013. Va incentivata e semplificata la normativa sulle assunzioni per i giovani, va sostenuta la formazione, rafforzato il rapporto scuola lavoro, complessivamente vanno semplificate le norme in materia di lavoro e va evitata ogni forma di solidarietà impropria. Un tema quello del rapporto scuola lavoro sul quale Confartigianato punta particolarmente a livello provinciale con la richiesta di contenuti aggiuntivi capaci di sostenere un consapevole accesso al mondo del lavoro e di sfruttare la volontà degli insegnanti di rimettersi in gioco.Al 6° posto il tema dei crediti non riscossi dalle aziende. Un tema che si intreccia con quello delle imposte, che sono parametrate al credito vantato e non a quello effettivamente riscosso. Confartigianato chiede pertanto ai futuri parlamentari di impegnarsi perché le imposte siano proporzionali a quanto effettivamente recuperato e parametrate all'acquisizione del credito.Al 7° posto la soluzione dei conflitti normativi fra legge nazionale e regionale. Confartigianato pone un caso emblematico: la normativa che riguarda i centri estetici, con la normativa adottata dalla Regione Toscana che differisce da quella nazionale, ponendo un problema di disparità di trattamento sul territorio nazionale.Al 8° posto: imprenditoria femminile e conciliazione dei tempi di vita e lavoro. In questo ambito Confartigianato chiede interventi a favore delle Pmi e fondi che agevolino l'imprenditoria femminile. Esempi? Creazione di asili, asili ad ore, voucher per l'assistenza ecc.Al penultimo posto l’importante rilancio del settore delle costruzioni come punto di partenza e volano per tutto l’indotto casa mettendo una forte ipoteca per il rilancio dell’economia nel complesso. Idea: recupero aree industriali-artigianali con riqualificazione e variazione d’uso.Dal piano generale le richieste di Confartigianato passano allo specifico della varie categorie. Ed è questo il 10° punto del decalogo, con una richiesta di attenzione particolare ad alcuni temi specifici. Nel settore agroalimentare sono messe all'indice le nuove norme che riguardano il contratto scritto e i pagamenti differenziati, si punta poi il dito sulle accise telematiche; nel settore trasporti, le richieste formano un vero e proprio “pacchetto”, che va dai costi minimi a quelli massimi, all'albo, dai controlli al cabotaggio e agli accordi volontari, al riconoscimento del lavoro usurante, per arrivare alle tematiche comuni su fisco, bolli e compensazione crediti d'imposta.