Ancora una stangata sotto la voce “fisco” per le micro e piccole imprese: anche nella nostra città le realtà produttive dovranno fare i conti con la Tasi, la Tassa sui servizi indivisibili (che riguardano principalmente la manutenzione delle strade, le fognature e luce pubblica), che presto sarà adottata in tutti i Comuni italiani e inglobata nella Iuc, insieme a Imu e Tari (Tassa sui rifiuti).
Un impatto non indifferente che l’Ufficio studi di Confartigianato, su dati Agenzia delle entrate e ministero dell’Economia e delle finanze, ha considerato su sette profili: impresa software e Ict, parrucchiere-estetista, laboratorio di falegnameria, impresa di autoriparazione, impresa manifatturiera, ristorante e panificio-pasticceria.
“Si tratta di imprese-tipo – spiega Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo – che, in media, potrebbero pagare da un minimo di circa 196 euro a un massimo di 1.004 euro per la Tasi del 2014. Importi che andrebbero ad aggiungersi a quelli già versati nel 2013 per Imu e Tares. Una fiscalità che si dimostra ancora una volta estremamente vorace nei confronti delle nostre micro e piccole imprese: un esercito centinaia di realtà produttive già pesantemente falcidiate dalla crisi”.
Nel dettaglio, un ristorante che nel 2013 ha versato 2.444 euro di Imu e Tares andrebbe a pagare 282 euro aggiuntivi con Tasi ad aliquota base, valore che salirebbe a 499 euro se il Comune adottasse l’aliquota massima. Per un’autofficina e un parrucchiere l’incremento sarebbe più contenuto, ma pur sempre significativo, passando da un minimo di 89 e 85 euro con aliquota base a un massimo di 202 e 150 euro.
Considerando la media delle sette tipologie di imprese l’aumento percentuale rispetto al 2013 oscillerebbe tra l’8,1% e il 16,7% (in termini numerici, dai 254 ai 523 euro).