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Economia, Confartigianato lancia l’allarme: Donati “Con la crisi è più facile diventare preda della criminalità organizzata”. Appello alle Istituzioni e ai cittadini per far prevalere la legalità

1 Gennaio 2013
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Criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, usura: in tempi di crisi anche il tessuto economico e sociale più sano corre rischi maggiori. Di qui l'allarme del presidente di Confartigianato Arezzo, Giovanni Donati, che si rivolge alle Istituzioni di Arezzo e provincia e a tutta la società civile. “E' ormai qualche giorno – sottolinea Donati – che in una intervista del tg3 regionale è stato lanciato l'allarme su Arezzo, città che è stata definita «industriosa» ma «a rischio di infiltrazioni mafiose».”Ci sono molte ragioni, secondo Donati, che consigliano di non prendere sottogamba l'allarme. “Sono ormai decenni – ricorda infatti il presidente di Confartigianato Arezzo – che la politica dei soggiorni obbligati di mafiosi, camorristi e di altri vari esemplari di fauna criminale hanno seminato in tutta Italia il virus della criminalità organizzata. Arezzo e la sua provincia non sono stati immuni da questa piaga – osserva ancora Donati – e i risultati si sono visti perché svariate volte le Forze dell'Ordine hanno effettuato operazioni e sequestrato beni che sono risultati di proprietà di aderenti a cosche criminali. Ma anche senza questi campanelli d'allarme – continua Donati – il buon senso fa capire che Arezzo è terra ideale per gli “investimenti” sotto traccia della criminalità, perché è una provincia operosa ed è lontana dal clamore della cronaca. Come Confartigianato Arezzo – ricorda il presidente degli artigiani di Via Tiziano – abbiamo chiesto da tempo di tenere alta l’attenzione su infiltrazioni criminali di qualsiasi genere. Oggi riteniamo che sia necessario lanciare nuovamente l'appello, perché la crisi che ha colpito pesantemente i nostri distretti manifatturieri, ridotto i consumi e messo in difficoltà tutta la nostra economia ci rende ancora più vulnerabili. Il settore edile – sottolinea Donati – in questo momento è ancora più esposto al pericolo di infiltrazioni di capitali criminali.”L'appello di Donati è rivolto alle forze dell'ordine e alle istituzioni, ma anche la cittadinanza è chiamata al dovere civile. “Noi non abbiamo conoscenza specifica di episodi di infiltrazione criminale – sottolinea il presidente degli artigiani – e se l'avessimo sarebbe nostra immediata premura la denuncia immediata alle forze dell'ordine, ma chiediamo la massima attenzione a tutta la società civile aretina. Faccio qualche esempio – spiega Donati – per dare l'idea di ciò che potrebbe succedere. Oggi che il settore manifatturiero mostra i primi segnali di ripresa le aziende hanno bisogno di finanziamenti per supportare la riconquista dei mercati e potrebbero diventare oggetto delle mire della criminalità. La vulnerabilità cresce – avverte Donati – quando vi sono problemi finanziari, perché le banche hanno stretto i cordoni della borsa, quando è difficile riscuotere crediti da altri, che siano altre imprese, magari più grandi, oppure Enti Pubblici, spesso solerti quando si tratta di riscuotere tributi ma indifferenti quando devono saldare i propri debiti. Una situazione che rappresenta l'humus ideale per la malavita, che usa l'usura per strozzare le aziende e impadronirsene facilmente. Nel settore immobiliare, ancora esemplificando, vi è un alto numero di costruzioni invendute che potrebbero diventare un'ottima occasione di investimento della malavita.”E' un richiamo forte quello di Donati che si rivolge alla coscienza e al senso civico di tutti. “ In questo nostro Paese, unico al mondo per bellezza, arte, cultura, è diffuso anche il difetto di pensare che i doveri toccano sempre a qualcun'altro, e che ci sia sempre chi dovrebbe fare quello che, in realtà, spetta a ciascuno di noi. Queste sono circostanze nelle quali ognuno si deve prendere le proprie responsabilità e agire di conseguenza. Le Associazioni di categoria devono tenere alto l’allarme e avere il coraggio, insieme agli imprenditori, di esporsi. Certo, la cautela è sempre d'obbligo, ma è altrettanto doveroso aiutare in ogni modo coloro che combattono l’economia malavitosa. I nostri figli, che dovranno convivere con il terzo debito pubblico del mondo, abbiano almeno una società che rispetti le regole.”Alle istituzioni Donati chiede di mettere in atto tutto quanto necessario affinché “un atto di dovere civile non debba diventare un atto di eroismo.” “Sono importanti – ribadisce – le commissioni di inchiesta, sono importanti le denunce politiche, ma a queste devono accompagnarsi misure che salvaguardino concretamente la struttura economica e quella politica dalle infiltrazioni malavitose. Questa crisi, che nella nostra provincia è stata prima economica e poi finanziaria – conclude Donati – abbiamo il dovere di impedire che diventi anche una crisi della società civile.”



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