In un paese come l'Italia, dove l'86% dei trasporti commerciali avviene su gomma, l'aumento del costo dei carburanti provocato dall'effetto Libia pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti. Secondo stime del nostro ufficio studi – sottolinea Mauro Giovagnoli, direttore di Confartigianato Arezzo – a parità di consumi l'impatto dell'aumento del prezzo dei carburanti sulla spesa delle famiglie si tradurrà in un aggravio (medio) di 166 euro a famiglia. Per gli autotrasportatori poi – sottolinea Giovagnoli – piove sul bagnato perché già nell'ultimo anno il costo del gasolio per autotrazione era cresciuto del 31,1%.Anche per quanto riguarda il manifatturiero la crisi della Libia porta preoccupazione in via Tiziano. Arezzo infatti – ricorda Giovagnoli – è una provincia che esporta in Libia per un totale di 24 milioni di euro, pari all'1,4% del totale delle sue esportazioni. E fra i settori d'esortazione ci sono mobili, gioielleria, macchinari, prodotti in metallo, alimentari. Sono numeri da non sottovalutare, specialmente – conclude Giovagnoli – quando situazioni come queste vanno ad inserirsi in un contesto internazionale ancora pesantemente provato dalla crisi finanziaria.
Crisi in Libia: preoccupazione di Confartigianato. Giovagnoli: “Più spese per le famiglie e timori per l’export”
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