Associati
Vuoi aprire un'impresa?
Finanzia i tuoi progetti

Confartigianato Edilizia Arezzo: edilizia sull’orlo del baratro

1 Gennaio 2013
//

La federazione degli edili di Confartigianato Imprese di Arezzo lancia un preoccupato grido di allarme per l’avvicinarsi, in una situazione già grave di crisi settoriale, di ulteriori difficoltà lavorative per le proprie imprese.Infatti è arrivata la comunicazione del rischio di chiusura degli impianti di ricezione, stoccaggio e riutilizzo dei rifiuti da demolizione (attualmente gratuiti), nonché della maggior parte degli impianti di lavorazione inerti presenti nel Comune di Arezzo.Ciò comporterà un aggravio dei costi di smaltimento dei detriti, un aumento dei costi di approvvigionamento delle materie prime necessarie per ogni lavoro edile, in quanto tali materiali dovranno essere reperiti fuori dal comune a distanza di molti chilometri.Ovviamente questi costi ricadranno, giocoforza, sui clienti frenando ulteriormente un mercato già pressoché immobile.Temiamo inoltre che l’impossibilità di smaltire i detriti possa riportare la città indietro negli anni con cumuli di macerie abbandonate nottetempo negli angoli delle periferie.Purtroppo tale chiusura, che gli operatori degli impianti estrattivi hanno tentato di scongiurare ormai da mesi, è la conseguenza obbligata delle gravi inadempienze dell’amministrazione comunale di Arezzo che ha non soltanto ritardato l’approvazione della variante al piano attività estrattive di oltre un anno, ma nell’approvarla con delibera del Consiglio Comunale n°149 del 22/10/2010 ha inserito vincoli di utilizzo che di fatto decurtano del 50% le aree disponibili facendo tabula rasa di tutta la programmazione regionale (durata oltre 10 anni) e di quella provinciale (durata altri 2 anni) con un atto di dubbia legittimità giuridica senza in alcun modo valutarne le conseguenze sul settore.Le oltre 1200 aziende edili della provincia di Arezzo associate a Confartigianato che lavorano ad Arezzo, una città in cui, spiace dirlo, ogni appalto di qualche importanza (Piazza Grande, Piazza Guido Monaco, Piazza Sant’Agostino, Via Veneto,ecc) finisce per essere aggiudicato ad imprese non aretine o al massimo ad “una” aretina, (sicuramente perché sono più brave delle nostre) non sono disponibili a farsi mettere dal Comune un ulteriore freno al proprio lavoro e faranno di tutto, chiamando in causa Prefetto, Regione e Provincia per scongiurare la perdita degli oltre cento posti di lavoro che ruotano nel settore estrattivo. Un’ultima riflessione emersa nella federazione è che pare molto singolare che, nel momento in cui il nostro Sindaco parla di una prossima straordinaria stagione di lavori pubblici (fatti da quali imprese?) che richiederanno enormi quantità di materie prime, il Comune faccia di tutto per far chiudere gli operatori aretini che operano da oltre 50 anni sul territorio aprendo non si sa quali altri scenari con imprese provenienti da chissà dove.



    Lavoro Futuro
    Confartigianato TG@ Flash
    Progetti "Scuola impresa"
    I mestieri dell'Arte Artigianato artistico ad Arezzo
    Archivio fotografico storico aretino
    Pubblicazione Bilancio sociale associati
    Coworking Cofartigianato Imprese Arezzo
    raccolta delle iniziative su idee e testimonianze
    Pane Toscano DOP
    Fondazione Arezzo intour
    Mostra mercato Artigianato della Valtiberina Toscana
    Consorzio Multienergia
    Camera di Commercio di Arezzo Siena