Le piccole e medie imprese dell'Aretino sono messe a dura prova dalla crisi economica internazionale che perdura da oltre un anno. Purtroppo, nonostante alcuni segnali di miglioramento, la situazione non è per niente rosea, e sia la questione occupazione e indirettamente quella dei consumi, faranno ancora soffrire la nostra economia. Oltre ai problemi che denunciamo da tempo e che imbrigliano le nostre imprese, ultimamente si è affacciato anche quello di un'altra tassa, della quale sinceramente non sentivamo il bisogno. Stiamo parlando della “tassa sulla bonifica” del consorzio di bonifica della Valdichiana. In molti hanno già ricordato che diversamente da quanto indicato sulla bolletta i tempi per il pagamento sono di 120 giorni. Invitiamo anche noi, come già fatto da tanti altri soggetti, ad aspettare a pagare la famigerata quota consortile. Detto questo, Confartigianato Imprese Arezzo, coglie l'occasione per ricordare che da sempre chiede di migliorare l'efficienza della Pubblica amministrazione ad ogni livello, eliminando burocrazia e sprechi, affinchè i cittadini e le nostre imprese possano ricevere servizi adeguati, efficaci, efficienti, senza che prolifichino enti di ogni genere e grado. Ed è per questo che ci pare fuori luogo sia la costituzione del Consorzio di Bonifica della Valdichiana, che dunque il pagamento della quota consortile. Gli stessi compiti che dovrebbe assolvere il Consorzio stesso, potrebbero benissimo essere svolti dalla Provincia, garantendo oltretutto un maggiore legame e trasparenza nei confronti dei cittadini-elettori ed evitando così inutili sprechi.Siamo coscienti che spesso questi dibattiti hanno portato a scarsi risultati, o addirittura hanno determinato situazioni controproducenti, andando a colpire enti che non avevano niente a che fare con inefficienze e sprechi, come nel caso dell'abolizione delle circoscrizioni per i comuni con meno di 100mila abitanti. Tuttavia, siamo convinti che nel caso dei Consorzi di bonifica ci troviamo di fronte ad un ente che distoglie risorse che invece potrebbero essere destinate al sostegno di imprese e famiglie, aumentando, invece di semplificare, la burocrazia a loro carico.In periodi di crisi come quello attuale, dove le risorse scarseggiano per tutti, è ancora più evidente la necessità di evitare inutili sprechi e di non creare nuove tasse. A cosa serve, ci chiediamo, abbassare alcune tasse, se poi ne nascono di nuove? E ancora: a cosa serve abbassare la tassazione diretta quando poi attraverso inefficienze della Pubblica amministrazione o la burocrazia, ci troviamo ad affrontare costi crescenti?
Confartigianato chiede l’eliminazione di tasse inutili e più efficienza nella Pubblica Amministrazione
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