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Confartigianato Arezzo: parte la campagna di protesta “Spegnamo Rai”

1 Gennaio 2013
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“Le lettere di protesta sono già pronte. Appena le imprese le avranno sottoscritte, sommergeremo il ministro Passera di firme contro il canone speciale Rai”.A parlare è il presidente di Confartigianato Arezzo Giovan Battista Donati, che illustra la campagna di protesta “Spegniamo la Rai” partita a seguito di quanto sta avvenendo negli uffici dell'Associazione, presi d’assalto da artigiani e imprenditori inferociti dalla nuova richiesta di soldi che cala dall’alto.In questi giorni le aziende stanno infatti ricevendo da parte della Rai la richiesta di pagamento del “canone speciale” dovuto da imprese, lavoratori autonomi, enti pubblici, enti pubblici non economici ed enti privati in virtù di un Regio decreto del 1938.L’articolo 1 del decreto incriminato recita espressamente che “Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni, è obbligato al pagamento del canone di abbonamento". La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l'impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la detenzione o l'utenza di un apparecchio radioricevente.La disposizione è stata interpretata dalla Rai nel senso di obbligare al pagamento del canone tutte le imprese che detengono dispositivi video destinati agli usi più disparati, inclusi monitor per il pc, videofonini, videoregistratori, Ipad e, tanto per gradire, anche sistemi di videosorveglianza. E l’obbligo, naturalmente, scatta anche se questi apparecchi non sono utilizzati per la ricezione di programmi radiotelevisivi visto che si tratta di un’imposta sul possesso dell’apparecchio. Per questo, tale invito al pagamento sta arrivando a tutte le aziende che usano il computer anche per la semplice gestione di contabilità.La cifra ammonta a circa 200 euro ma c’è anche chi deve pagare 6.669 euro (gli alberghi a 5 stelle) e chi 401, come è successo ad alcuni autotrasportatori.“Siamo arrivati – commenta Donati – all’assurdo che la Rai per pagare le proprie inefficienze chiede i soldi alle imprese. E se con una mano il governo spinge le aziende di innovare per creare occupazione e lavora affinché la semplificazione burocratica passi con i sistemi on line, con l’altra è pronto a battere cassa tassando proprio gli strumenti necessari all’innovazione e all’espletamento delle pratiche. Questa è una nuova tassa mascherata e come abbiamo già fatto sull'Ente Bonifica metteremo in campo tutte le azioni possibili per evitare questo nuovo balzello a tutela delle imprese”.I nostri uffici sono a disposizione per la raccolta firme



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