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Al “Garibaldi” di Capolona un progetto che mette al centro motivazione e orientamento al lavoro dei giovani

Il Dirigente Scolastico Vignaroli e il Segretario Confartigianato Papini "Il nostro obiettivo? Accompagnare i ragazzi verso le scelte migliori per il loro futuro"


Un progetto che orienta i giovani al mondo del lavoro. E’ questo il laboratorio sperimentale al quale sta lavorando l’Istituto “Garibaldi” di Capolona con il sostegno di Confartigianato Arezzo.

“Orientare i giovani studenti, accompagnarli in scelte che siano in linea con le loro capacità ed obiettivi. Per questo la nostra presenza nelle scuole vuole essere da stimolo per contribuire ad un maggior allineamento tra domanda e offerta di lavoro”, sottolinea il segretario di Confartigianato Imprese Arezzo, Alessandra Papini.

“Abbiamo iniziato con una fase di sperimentazione, ma oggi grazie ai fondi contro la dispersione scolastica, siamo in grado di garantire ai nostri studenti, un percorso di coaching che fornisce strumenti adeguati per le scelte future”, sottolinea la dirigente dell’Istituto Comprensivo Garibaldi di Capolona, Paola Vignaroli.

“La consulenza per l’orientamento è uno strumento educativo che accompagna il candidato a scegliere, aiutandolo a prendere decisioni in modo più consapevole, migliorando efficienza ed efficacia dei processi, promuovendo il dialogo interno nella prospettiva di destare e realizzare desiderio e obiettivi”, spiega il counselor/coach responsabile del progetto Andrea Bacci.

Questo progetto, destinato alle classi III della scuola secondaria di I grado, è in realtà un percorso articolato in vari step: somministrazione di un questionario per l’orientamento una sorta di test di personalità.” sottolinea Bacci. “Il percorso studiato con l’esperto e conclusosi in questi giorni – aggiunge la professoressa Vignaroli – ha previsto un confronto in aula sul tema delle intelligenze multiple è terminato con un colloquio individuale della durata di 10-15 minuti, una riflessione sull’esito del questionario”, aggiunge Vignaroli.

Crediamo”, conclude Andrea Bacci, “che con questo lavoro sia stato centrato più di un obiettivo in armonia sia con le esigenze espresse sia dalla dirigenza scolastica che da Confartigianato: introdurre il coaching e il counseling nella scuola per motivare, incoraggiare e sensibilizzare gli adolescenti attraverso strumenti che hanno solitamente un certo impatto comunicativo. Il mio rappresenta un appello al coraggio e alla responsabilità. Aiutare gli alunni a fare una scelta più oculata della scuola superiore, sottolineare le sfumature dell’intelligenza, anche quelle di rilievo più umanistico, e come tali colori siano tutti in egual modo importanti nei mestieri artigiani. Nel lavoro in classe ho cercato di massimizzare l’orientamento verso le professioni artigiane (pur senza distogliere lo sguardo da quello, diciamo, “più di grido”) per sottolineare che ci vuole capacità, intelligenza, abilità, fantasia e passione per essere un pasticcere, un autotrasportatore, un idraulico, un orefice, un web designer ecc …Infine accendere il focus sul tema delle fragilità personali e quindi sull’intelligenza sensibile: nessuno è segnato da un gap negativo rispetto allo standard a volte imposto dai social e dalla cultura dominante dell’immagine; ogni fragilità può diventare una risorsa se opportunamente riconosciuta, lo spazio per comunicare la propria unicità; sottolineare brevemente l’importanza dell’empatia e del rispetto per l’altro.”

Per Confartigianato Arezzo, il progetto rientra tra i molteplici interventi che l’associazione effettua nelle scuole aretine.

“Ci stiamo rendendo conto, negli ultimi anni, come i ragazzi non riescono a prendere le migliori scelte per il proprio futuro percorso professionale”, spiega Alessandra Papini. “Spesso ignorano il grande potenziale che c’è all’interno del mondo artigiano, un segmento in continua evoluzione e che può garantire enormi soddisfazioni personali”, conclude Papini.

“Siamo ben coscienti che oltre a dare ai ragazzi, nozioni e competenze sia fortemente necessario aiutarli a costruire un percorso fuori dalla scuola. Il mercato del lavoro in questo momento può garantire importanti soddisfazioni per i nostri giovani e per questo motivo – conclude Vignaroli – un progetto come questo si inserisce perfettamente all’interno di un percorso virtuoso che vedono i ragazzi al centro del proprio futuro”.



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