Confartigianato in audizione al Senato “Servono interventi urgenti per salvare la moda italiana”
Per affrontare questa crisi senza precedenti, il Presidente nazionale Moreno Vignolini ha presentato un pacchetto di proposte
“Il settore tessile e moda, pilastro storico del Made in Italy, oggi vive una crisi che richiede risposte immediate, mirate e un’azione coordinata tra pubblico, privato e istituzioni”.
È quanto ha sottolineato Moreno Vignolini, Presidente di Confartigianato Moda, intervenuto in audizione presso la 9ª Commissione Industria del Senato, nell’ambito dell’esame del Decreto Legge contenente misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi (vedi news presente nel nostro sito).
Vignolini ha tracciato un quadro allarmante, sottolineando come il settore moda italiano, con le sue 79.000 imprese e 446.000 addetti – di cui ben 41.000 aziende artigiane che danno lavoro a 139.000 persone – sia colpito da una crisi pesante. A partire dal 2023, ha subito gli effetti di un forte calo della domanda estera, di profondi cambiamenti nei comportamenti di consumo, delle tensioni geopolitiche internazionali e di problemi strutturali irrisolti. I dati elaborati da Confartigianato parlano chiaro: nei primi quattro mesi del 2025 l’export è sceso del 3,7%, la produzione ha registrato un calo del 9,3% e l’occupazione è diminuita del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra il 2019 e il 2024 si sono perse oltre 15.000 imprese, di cui 7.600 artigiane, al ritmo di otto aziende chiuse ogni giorno.
Per affrontare questa crisi senza precedenti, Confartigianato ha presentato un pacchetto di proposte.
Tra le priorità indicate figura il prolungamento degli ammortizzatori sociali per l’intera filiera della moda oltre la scadenza attualmente prevista del 31 dicembre 2025. Vignolini ha inoltre chiesto che la cassa integrazione in deroga venga estesa anche alle imprese del comparto orafo e della bigiotteria, anch’essi in forte sofferenza.
Particolare attenzione è stata riservata al tema degli incentivi. Confartigianato propone l’introduzione di strumenti ad hoc, come micro-contratti con importi a partire da 200.000 euro, pensati per favorire l’aggregazione tra imprese, migliorare l’accesso al credito e sostenere le certificazioni legate alla tracciabilità e alla sostenibilità dei processi produttivi. Tali incentivi dovrebbero essere destinati anche alla riqualificazione degli impianti produttivi già esistenti.
Un altro punto centrale è la richiesta di riaprire i termini per accedere alla procedura di riversamento del credito d’imposta per attività di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica. Confartigianato chiede che venga fissata una nuova scadenza, al 31 ottobre 2025, e che l’accesso sia consentito senza l’applicazione di sanzioni o interessi.
Vignolini ha sottolineato la necessità di costruire un sistema che premi la legalità e la sostenibilità delle filiere produttive, ma senza penalizzare le imprese più fragili del tessuto economico. Secondo Confartigianato, è fondamentale garantire trasparenza e tracciabilità lungo tutta la filiera, attraverso una mappatura accurata delle capacità produttive e delle organizzazioni operative dei fornitori, una giusta remunerazione delle commesse e un sistema di controlli proporzionato alle dimensioni e alle caratteristiche delle imprese.
In tema ambientale, Confartigianato ha sottolineato l’importanza dell’eco-progettazione collegata alla responsabilità estesa del produttore (EPR). Vignolini ha indicato come obiettivi prioritari una gestione più efficiente degli scarti di produzione, l’attivazione di reti di supporto per accompagnare la transizione delle PMI verso modelli più sostenibili, e l’introduzione di incentivi all’acquisto di prodotti certificati e tracciabili lungo filiere interamente nazionali.
“È il momento di agire con decisione – ha concluso Vignolini – per salvare uno dei comparti più identitari del nostro Paese. Senza interventi immediati, rischiamo di perdere un patrimonio economico, culturale e sociale costruito in decenni di eccellenza artigiana”.
Per saperne di più è necessario contattare la Coordinatrice di Confartigianato Moda, Manuela Boncompagni (Tel. 0575314281 – manuela.boncompagni@artigianiarezzo.it).