Credito sempre più difficile per le imprese e soprattutto per le piccole imprese artigiane. A lanciare l'allarme è Giovanni Battista Donati, presidente di Confartigianato Arezzo, che punta il dito sulla situazione sempre più difficile nella quale si trovano le imprese. “Non bastava la crisi – ribadisce Donati – e le tasse sempre più alte a fare da zavorra al mondo imprenditoriale. Non bastava la difficoltà di avere credito dalle banche e i tempi sempre più lunghi di ricevere i pagamenti dalla pubblica amministrazione. Ora ci si mette anche lo “spread”. Ma – sottolinea Donati – lo “spread” non è solo quello che caratterizza la differenza di rendimento fra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani, di cui si parla tanto, c'è un altro “spread” e quello se lo ritrovano, sempre più alto, da pagare, le imprese e le famiglie. Lo “spread” – continua Donati – è il differenziale che applicano le banche per fare prestiti e mutui alla clientela, in sostanza è il margine di guadagno della banca applicato sopra il costo del denaro che la banca paga per approvvigionarsi. Ebbene – prosegue Donati – negli ultimi tempi questo “spread” (al quale si aggiungono le commissioni bancarie anche queste in aumento) è diventato sempre più alto e ormai per le imprese i costi sono insostenibili. E' vero che la crisi riguarda anche le banche – ribadisce il presidente di Confartigianato Arezzo – ma se le banche pensano di uscirne scaricandone il costo sulle imprese e sulle famiglie non hanno capito che così non si va da nessuna parte. C'è un vecchio detto che dice: «un banchiere è una persona che ti presta l’ombrello quando c’è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere». Ma siccome qui, per restare nella metafora, non piove, ma diluvia, sarà il caso che ciascuno faccia la sua parte, con più coraggio e più fiducia. Senza le imprese, senza gli investimenti e dunque senza il credito – conclude Donati – dalla crisi non si esce.” L'appello di Donati alle banche, in particolare a quelle locali, è quello di tornare a lavorare “come si faceva una volta” (visto che in questi anni ci hanno spiegato che le nostre banche sono più solide delle altre perché più ”tradizionali)“Questo significa – spiega il presidente di Confartigianato – stare davvero sul territorio, basandosi meno sulle regole generali di Basilea e di più sulla conoscenza personale delle capacità dell’individuo, dei suoi valori, della sua forza, della sua azienda, della sua volontà nel creare nuove opportunità di lavoro e di ricchezza. Nessuna azienda – conclude Donati – nasce da un'istruttoria bancaria. Se ognuno di noi avesse aspettato di avere il prodotto giusto, ed il business-plan perfetto approvato dalla banca, oggi non ci sarebbero imprenditori e nemmeno imprese.”
Credito: Confartigianato lancia l’allarme “spread” Donati: “Costo del denaro insostenibile per chi vuole fare impresa”
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