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Autotrasporto – Emergenza carburanti: Confartigianato suona il campanello d’allarme


L'impennata record dei prezzi dei carburanti, seguita al divampare della crisi politica in Libia e nel Medio Oriente, rischia di travolgere non soltanto gli autotrasportatori ma il "sistema Italia" nel suo complesso, peraltro non ancora uscito dalla crisi economica globale del 2008. Si rischia un effetto moltiplicatore. E' l'allarme lanciato da Francesco Meacci, coordinatore della Federazione Trasporti di Confartigianato Imprese Arezzo. "Alla variabile internazionale – sottolinea Meacci – si aggiunge quella speculativa dei mercati finanziari, ancora più grave e che riteniamo assolutamente inaccettabile. Nel picco del luglio 2008, con un prezzo di quasi 150 dollari al barile, pagavamo per la benzina 1,528 euro per litro; oggi ce ne chiedono altrettanti (precisamente 1,524) ma con il barile a 104 dollari (per il gasolio la differenza è risibile, 0,11 centesimi- da 1,52 a 1,41 euro/l)". I conti – secondo Meacci – non tornano. Le scorte, in realtà, appaiono agli osservatori più che sufficienti per il fabbisogno mondiale. Dunque sono le manovre speculative sulle quantità già stoccate nei mesi scorsi a provocare i paurosi aumenti a cui assistiamo oggi. Infine, la nostra tassazione nazionale dei carburanti risulta essere per imprese e cittadini una delle più pesanti in Europa, al di là di iniziative e proposte comunitarie. “Vogliamo pero' essere altrettanto chiari sin da subito: se aumenti per imprese di produzione e cittadini ci saranno, e probabilmente ci saranno, questi purtroppo non saranno dovuti agli aumenti delle tariffe di autotrasporto, ma saranno solamente le solite speculazioni che, alla fonte o nei processi di intermediazione e di logistica, cercheranno di approfittare di questa situazione”. "Probabilmente – continua l'associazione degli artigiani aretina – l’autotrasporto non solo non riuscirà a riallineare le proprie tariffe ai maggiori costi sostenuti, ma sarà costretto, stando così le cose, a farsi carico degli aumenti dei carburanti, consentendo ad "altri soggetti" di poter sfuttare di questa situazione". “Lo vogliamo dire alla opinione pubblica intera, alle organizzazioni dei consumatori, alle istituzioni pubbliche: si tratta di fenomeni che vedono ancora una volta l’autotrasporto e specificatamente le piccole imprese artigiane funzionare da camera di compensazione per calmierare il mercato da speculazioni attuate da altri soggetti”. "Auspichiamo – conclude Meacci – che il Governo, al fine di non vanificare quanto di buono fatto a favore dell'autotrasporto con le misure contenute nel Milleproroghe, si attivi subito con un piano per arginare la situazione, intervenendo sulle accise e diminuendo sul breve periodo il prezzo al litro del carburante, come peraltro già fatto in passato. Ciò consentirebbe peraltro un più che legittimo allineamento dei prezzi italiani a quelli europei ed una maggiore competitività del sistema dei trasporti".


1 Gennaio 2013
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