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Abusivismo nei servizi alla persona: alleanza regionale contro l’illegalità

Confartigianato, CNA, Istituzioni e Forze dell’Ordine a confronto per tutelare le imprese regolari e contrastare il lavoro sommerso


Abusivismo, una piaga difficile da estirpare, che crea notevoli danni economici e sociali. Se ne è parlato oggi durante il tavolo congiunto dedicato a questo argomento organizzato da CNA Toscana e Confartigianato Imprese Toscana.

All’iniziativa hanno partecipato: il Tenente Colonnello Michele Cataneo Comandante NAS Livorno, il Maggiore Ubaldo Collu della Guardia di Finanza, il Vice Questore Aggiunto Francesco Verduci della Polizia di Stato-Polizia Postale, Sara Tavazzi di ANCI Toscana, l’Assessore alla sicurezza urbana e Polizia municipale del comune di Firenze Andrea Giorgio, la Responsabile Settore cultura della legalità, sicurezze e Polizia Locale della Regione Toscana Francesca Barucci

Con loro anche il Presidente di CNA Toscana Luca Tonini, la Segretaria di Confartigianato Imprese Laura Simoncini, Barbara Catani Presidente Federazione Confartigianato Benessere e ORC Confartigianato Acconciatori Toscana, Pierluigi Marzocchi Presidente ORC Confartigianato Estetica Toscana, Massimiliano Peri Presidente Acconciatori CNA Toscana, Daniella Vallarano Presidente Estetiste CNA Toscana, Luisella Bardoni Presidente Tintolavanderie CNA Toscana. Presente all’incontro anche la nostra Coordinatrice di categoria, Manuela Boncompagni.

Si è trattato di un momento di confronto operativo per studiare strategie comuni per combattere il fenomeno. L’abusivismo è sicuramente più radicato in quelli che vengono definiti ‘servizi alla persona’: nell’ambito del benessere acconciatura-estetica e delle Tintolavanderie.

Nell’ambito del ‘Benessere’ l’abusivismo è una piaga storica che genera concorrenza sleale, penalizza le imprese regolari, ma più di tutto, crea gravi problemi legati alla salute e sicurezza pubblica. Affidarsi a chi esercita la professione in modo irregolare, senza le dovute sicurezze, in locali non adeguati e senza rispettare le norme, mette a rischio la salute dell’utente, fino ad arrivare a gravi conseguenze fisiche e psicologiche.

Discorso diverso per le Tintolavanderie, in questo caso la concorrenza proviene dalle strutture self-service dove, in certi casi, in violazione delle normative vigenti, viene impiegato personale per offrire prestazioni che possono essere assimilate a quelle delle lavanderie tradizionali. Anche in questo caso si eludono obblighi e controlli, creando nuovamente una situazione di concorrenza sleale.

Per combattere questi fenomeni l’unica soluzione è portare avanti un’azione comune tra tutti i soggetti coinvolti, associazioni di categoria, Istituzioni, Forze dell’Ordine, imprenditori. Oltre a questo, è necessaria una potente attività di sensibilizzazione dei cittadini-utenti che devono comprendere a fondo i rischi che si corrono affidandosi ad attività e personale non idoneo a svolgere certi servizi. Un’azione congiunta in questo senso sarebbe sicuramente più incisiva, oggi sono state gettare le linee guida per un percorso comune.

Per saperne di più è necessario contattare la Coordinatrice di Confartigianato Benessere, Manuela Boncompagni (Tel. 0575314281 – manuela.boncompagni@artigianiarezzo.it).

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