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Uffici postali presi d’assalto. Code e assembramenti rischio elevato per gli anziani

23 Dicembre 2020
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“Ci risiamo con le code e gli assembramenti davanti agli uffi i postali. Le proteste fioccano, ma la situazione non migliora”. Angiolo Galletti, Presidente di Anap Pensionati Confartigianato, richiama l’attenzione su un servizio indispensabile per tutti ma che per gli anziani è spesso senza alternative, quello degli uffici postali.

“Ogni giorno – racconta Galletti – siamo testimoni di code e assembramenti di persone all’esterno degli uffici postali. La situazione è difficile in città, dove le code fuori degli uffici postali sono sempre presenti, con numerose persone che sovente, specie nei quartieri a maggiore densità abitativa, sono costrette a trascorrere in fila  più di mezz’ora (a volte anche un’ora o più ora che si avvicinano le feste) prima di poter entrare nell’ufficio e gli inconvenienti sono parecchi. Si può ben comprendere che non è facile per nessuno – sottolinea Galletti – stare in piedi fuori, al freddo, per tanto tempo. Ma sopratutto a trovarsi in questa situazione sono i senior, che non sono in grado di usare le app per prenotare l’appuntamento da remoto, e si vedono anche scavalcare nella coda da persone più giovani, che hanno prenotato grazie al telefonino. Ma c’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione, ovvero il pericolo di contagio, dovuto agli assembramenti negli spazi ristretti fuori dagli uffici. Gli appelli delle autorità si sprecano – dice Galletti – e le poste sono anche una società a forte capitale pubblico. Non dovrebbe essere lo Stato, che è il principale azionista di Poste Italiane, attraverso la Cassa Depositi e prestiti, il primo a evitare di costringere i cittadini, soprattutto i più fragili, a far code e assembramenti?”.

E se la situazione è difficile Arezzo, nelle frazioni o in provincia è anche peggio.

“Proprio in questi giorni – ricorda Galletti – abbiamo visto in tv una denuncia circa la situazione alla Chiassa Superiore, dove l’ufficio postale è aperto solo due giorni a settimana invece di cinque. Sui giornali abbiamo letto della protesta del sindaco di Cavriglia per gli uffici postali di Castelnuovo dei Sabbioni e Meleto. Questi sono solo gli ultimi esempi, di situazioni dove i tagli hanno portato a disservizi che ora si accentuano ancora di più per colpa del covid. Ma proprio la situazione indotta dal covid – conclude Galletti – ha permesso di allargare i cordoni della borsa in tante situazioni con l’assunzione di nuovo personale. Allora anche Poste italiane deve fare la sua parte. Si assumano giovani, contribuendo anche all’occupazione, e si mantengano gli uffici postali aperti più giorni nelle frazioni, e in città si aumentino i turni per avere un servizio più rapido, al fine di evitare tante code, che creano disagi e pericoli sopratutto proprio ai più fragili, proprio gli anziani.”

 



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